La campagna elettorale in stile salviniano sta toccando sempre di più il fondo. Nei giorni scorsi, il leader della Lega ha seguito le indicazioni di una donna che l’ha portato davanti a un condominio, nel quartiere Pilastro di Bologna. Qui abita Yassin. Secondo la donna, la quale tiene a precisare essere una salviniana doc, Yassin è uno spacciatore. Naturalmente, Matteo Salvini non ci pensa due volte e va a citofonare. “Scusi, ma lei spaccia?”. Sappiamo tutti come è proseguito il caso, tra polemiche, applausi, meme sui social. E denunce.
E’ Cathy La Torre, avvocato e attivista LGBT, a raccontarci qualcosa di questo ragazzo. Yassin è un ragazzo di 17 anni. Vive con il padre e la madre. Tra cinque mesi avrà un bambino. Va a scuola, gioca a calcio. E non ha precedenti penali. Ma è tunisino. Quindi, ha la faccia da cattivo ragazzo, secondo la signora che vive nel quartiere e che ha dato nome e cognome della vittima del giorno ad uno sciacallo, davanti le telecamere per di più. Matteo Salvini poi non se ne è preoccupato, in diretta social ha citofonato, ha pronunciato il nome e il cognome, ha detto anche il piano e per non sbagliare anche il cognome della madre.
Ad essere precisi, Yassin non è nemmeno tunisino. E’ nato in Italia da un matrimonio misto, tanto che parla un perfetto italiano e i suoi amici lo chiamano Iaia. Ma se una signora dice che hai la faccia da spacciatore, sei finito.
L’odio e la discriminazione di Matteo Salvini: la denuncia di Cathy La Torre
Cathy La Torre attacca duramente l’ultimo gesto dell’ex ministro degli Interni Matteo Salvini. Perché è solo l’ennesimo episodio di discriminazione e di odio da parte di un uomo pronto a fare di tutto per accaparrarsi più voti possibili.
Lo ha detto citofonando a casa sua e chiedendo “Lei è uno spacciatore?”.
Così. Perché una signora glielo ha detto. E lui, a favor di telecamera, non ha perso l’occasione per gettare un altro po’ di odio contro gli stranieri. Perché questo è il punto: far passare lo straniero, in questo caso un “tunisino”, per uno spacciatore.[..]
Ma da ieri, per tanti, è solo “Yassin lo spacciatore”.
Perché un ex Ministro dell’Interno ha citofonato a casa sua chiedendogli “lei è uno spacciatore”. Perché serviva dare in pasto ai suoi fan l’immigrato delinquente.
Immigrato spacciatore. Immigrato delinquente. Offese, odio gratuito: le stesse discriminazioni e messaggi d’odio da parte di Matteo Salvini & Co. che si sentono negli attacchi verso le famiglie arcobaleno, contro il genitore 1 e 2, contro la necessità di una legge che tuteli la comunità LGBT, vittima di attacchi e aggressioni sempre più frequenti.
Un odio incondizionato che sta quasi legittimando alcune persone a prendersela con le minoranze, siano gay, immigrati o disabili.
La cosa peggiore di Salvini è che tira fuori il peggio delle persone. Ascoltando Salvini e vedendo quello che fa, le persone non sono indotte a tirare fuori la versione migliore di loro stessi ma la peggiore, cioè meno riflessiva. E se tutti tiriamo fuori la versione peggiore di noi stessi, può solo andare a finire male.