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Adinolfi a Muschio Selvaggio con Fedez: “L’indottrinamento gender è un elemento pervasivo della nostra società”. VIDEO

Un confronto di quasi un'ora e mezza con il rapper e Cathy La Torre. "Fate indottrinamento sui bambini, sui ragazzini, questo è il problema".

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Mario Adinolfi, incredibile ma vero, non twitta più niente dal 20 luglio scorso, ma questo non vuol dire che il leader del Popolo della Famiglia si sia ritirato su un monte tibetano abbandonando il Bel Paese e la scena politica. Tutt’altro, perché Adinolfi continua a sostenere quel che ha sempre sostenuto in tv e in radio, con una nuova finestra a lui oggi concessa da Fedez.

La nuova puntata di Muschio Selvaggio si intitola infatti Sacro e profano, con Mario Adinolfi e Cathy La Torre, avvocatə e attivista nella comunità LGBTQIA+, al cospetto del rapper. 83 minuti di ‘dibattito’ su omosessualità, affermazione di genere, concetto di famiglia tradizionale e quello queer, legge contro l’omotransfobia, Chiesa, rapporto (anche economico) tra Stato e Chiesa, preti pedofili, crocifissi nelle scuole, diritto all’aborto e chi più ne ha più ne metta.

“Io non ho il tema della transessualità o dell’omosessualità nella mia agenda”, ha precisato Adinolfi. “Da politico, uomo e credente ho il tema della famiglia nella mia agenda. Ho delle idee molto radicate su ciò che fa bene e ciò che fa male, non ho un giudizio sui comportamenti umani. Io non faccio il prete, io sono un peccatore, divorziato, uno che ha fatto di tutto nella vita. Il racconto dell’Adinolfi bigotto non regge, io mi preoccupo di ciò che fa stare bene la società rispetto a ciò che secondo me rischia di peggiorare le condizioni della società, in particolare i più fragili. Per me il tema fondamentale è la famiglia, a me non me ne frega niente dell’orientamento sessuale delle persone”.

E qui Adinolfi ha criticato la famiglia queer di Michela Murgia.

“Per me non è tutto famiglia! Veniamo da un’estate, per esempio, in cui Cathy ha sostenuto insieme alla mia amica Michela Murgia, ho avuto la fortuna di conoscerla quando ero all’interno del Pd……Litigammo brutalmente perché mi proponeva questo schema per me assurdo della famiglia queer. Che cosa è la famiglia queer? Una famiglia senza legami di sangue ma con legami scelti da chicchessia. E io lì vedo l’attacco ideologico, secondo me si vuole dire che la famiglia naturale è male. Questa non è un’idea di Michela, è un’idea che c’è nella società. Anche Roberto Saviano, figlio dell’esperienza alla lotta alla camorra dice la camorra si radica nell’idea di famiglia, se cancellassimo l’idea di famiglia non ci sarebbero le mafie. Ecco io sono l’alternativa a tutta questa roba qua”.

A questo punto Fedez ha incalzato Adinolfi, chiedendogli “Che cazz* di fastidio ti dà se Michela Murgia ha fatto la famiglia queer?”. E qui il leader del Popolo della Famiglia ha risposto:

“Ma quante volte me l’avranno fatta sta domanda secondo te!? Che domanda stupida è! È come ogni volta che fai il dibattito sull’aborto e chiedono ma perché sei contro l’aborto, lascia liberi di abortire e tu non abortire, giusto? Il mio punto di vista in cui faticate a entrare è che l’aborto sia un omicidio, allora equivale a dire va bene ammazzare? se vuoi ammazzare ammazza, poi io non lo farò! Non è tutto uguale!”.

Cathy La Torre, dinanzi a queste parole, ha precisato come l’aborto non sia “un omicidio, anzi è un diritto consentito dalla nostra legge”.

La discussione ha poi preso la strada dell’identità di genere, con Adinolfi che è tornato a cavalcare un suo celebre cavallo di battaglia, legato ad un presunto “indottrinamento gender” da parte della comunità LGBTQIA+.

“L’elemento della dottrina gender è un elemento pervasivo della nostra società. Se prima erano zero che al Careggi facevano la triptorelina per bloccare la pubertà e adesso sono diventati 250 o è un’epidemia… oppure le condizioni ambientali, dottrinali, di indottrinamento dentro casa, dentro scuola… state toccando i bambini nella vostra salute mentale. Io le vostre dottrine le rifiuto. I bloccamenti della pubertà si fanno anche a 12 anni. E secondo me un bambino di 12 anni che subisce l’iniezione di triptorelina subisce una violenza criminale, qualsiasi cosa mi dice quel bambino”.

I toni della discussione, inevitabilmente, si sono alzati, domanda dopo domanda, con Cathy La Torre che ha domandato ad Adinolfi come si comporterebbe se una delle sue 3 figlie facesse coming out come persona trans. “Risparmiatemi questa domanda idiota. A 12 anni dovrei empatizzare con i genitori che stanno vivendo tutto questo? Vado da quelli e gli dico ma siete matti? Siete matti se gli iniettate la triptorelina… Se iniettano la triptorelina non sono matti, sono matti e criminali. Matti e criminali”.

“E io vi dico questo, se siete dei genitori di persone trans denunciatelo per diffamazione, denunciatelo vi assisto io perché vi sta diffamando, vi sta dando dei violentatori!”, ha continuato La Torre, parlando direttamente agli spettatori. “E venite in tribunale che giochiamo a sto gioco”, ha risposto Adinolfi tra le grida, con Fedez in difficoltà nel gestire il “confronto”.

“È un tema complesso”, ha aggiunto il rapper/conduttore. “Io stesso non darei dei medicinali a mio figlio o a mia figlia, a 12 anni, così su due piedi. Uno però può anche sentirsi libero di dire guarda io per i miei figli sarei titubante a dare dei farmaci, senza essere cancellato dalla società!”.

Sul finire si è tornato a discutere del concetto di “indottrinamento gender“, con Cathy La Torre che ha fatto notare al leader PDF come a suo dire noi persone LGBTQIA+ saremmo “quattro gatti, allora questo indottrinamento non funziona?“.

Fate indottrinamento sui bambini, sui ragazzini, questo è il problema. Dai 10 anni. Il problema è il rapporto con le giovani generazioni. I più deboli possono subire l’indottrinamento, perché ci sono personaggi di enorme peso che possono entrare nel loro immaginario e costruire una dimensione a mio avviso pericolosa in un rapporto più sano con la sessualità“.

“Quindi voi ragazze che state guardando questa puntata”, ha concluso Cathy, “state diventando lesbiche grazie al mio potere? Vi sto indottrinando!”, ha provocato La Torre tra le risate di Fedez, nel pieno di una lunga puntata clamorosamente rumorosa che poco o nulla ha aggiunto ai mille urlati dibattiti sui diritti da anni cavalcati da Adinolfi, banalmente felicemente ospite di un podcast visto/ascoltato ogni settimana da centinaia di migliaia di persone.

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