La campagna elettorale è tornata a macchiarsi di omofobia, con i Sentinelli di Milano minacciati sui social.
Luca Paladini, avvocato nonché portavoce dei Sentinelli, era stato il primo a denunciare l’agghiacciante fotomontaggio contro la presidente della Camera Laura Boldrini, decapitata su Facebook. Un’immagine che ha suscitato immancabile indignazione, con il suo autore, un 58enne della provincia di Cosenza, individuato e interrogato dalla polizia postale.
Pochi giorno dopo proprio Paladini è stato minacciato sui social, con tanto di immagine photoshoppata che lo vede con il volto tumefatto. L’autore della minaccia, firmata dallo stesso Gianfranco Corsi del fotomontaggio sulla Boldrini, sottolinea come quel pestaggio ‘virtuale’ se lo meriterebbero gli “italiani traditori“, i “frociosessuali che adescano minorenni nonché spie” e i “negri clandestini“.
“Questa è di ieri sera. Si somma a recenti minacce, insulti, profili fake con il mio nome e la mia foto“, scrive Paladini su Facebook. “Pago non esattamente atti d’ eroismo, ma il semplice e quotidiano impegno civile nel contrastare insieme al resto del movimento dei Sentinelli, in rete e nelle piazze, lo strabordante aumento di intolleranza razzista e fascistoide“. “Non ho paura, ne avrei molta di più se a fronte di queste intimidazioni, sentissi la necessità di smettere di metterci la faccia. Sentirei la paura di non avere convinzioni sufficientemente radicate“, continua Luca. “Invece, e per fortuna, funziono al contrario, e queste mi paiono dimostrazioni quasi lampanti che il mio, come il lavoro di tanti altri, è davvero nella direzione giusta e allora ci trovo ancora più senso. Io non mi fermo, noi non ci fermiamo“.
Paladini, che non è solo un semplice attivista bensì il portavoce del Movimento dei Sentinelli, ha denunciato tutto alla Digos, che sta seguendo la vicenda.
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