La dichiarazione ha sollevato un polverone perché è andata in onda, con tanta nonchalance, in un programma assai noto di prima serata. Di certo c’è ben poco da stupirsi di fronte alle parole del naufrago mediatico Aldo Busi riguardo alle latrine che frequentava in gioventù per battere. La realtà, infatti, riguarda molto da vicino l’ambiente gay anche se viene ritenuta dai gay stessi come la più infima possibilità per adescare un uomo e tentare un focoso approccio sessuale con lo sconosciuto di turno. Eppure le toilette pubbliche sono più frequentate di quanto si possa immaginare.
Una sosta in autogrill potrebbe essere l’occasione giusta, durante un viaggio, per rilassarsi, o ancora magari di ritorno dal lavoro, aspettando un treno o una metropolitana che non passa mai, un giretto ai bagni pubblici per tastare la situazione è di uso più comune di quello che si crede. Non parliamo poi dei supermercati e delle grandi gallerie commerciali, luoghi cult per le famiglie di ogni ceto sociale e di ogni età, che spesso vedono i propri bagni minacciati da occhiate scrutatrici e da teste che fanno capolino dalle installazioni a muro per osservare meglio quello che spunta dalla patta dei pantaloni del vicino.
Ma perché si decide di approfittare di un bagno pubblico per consumare? Perché non approfittare dei numerosi mezzi di comunicazione e di possibilità che i gay hanno oggi per incontrare l’uomo giusto, anche se soltanto per una botta e via? Per il gusto feticista del sesso nel luogo pubblico? Puro esibizionismo? Può darsi. Il bagno pubblico, in fondo, è un luogo dove è normale potersi tirar giù la zip e tirar fuori quello che resta di solito coperto, senza che nessuno abbia da ridire più di tanto.
Ma chi sono i suoi frequentatori? In genere si tratta di persone anziane, poco avvezze ai prodigi tecnologici e quindi privi di esperienze chattaiole. Ma non è raro incontrare anche anche il classico "uomo sposato" che non intende mettersi in vetrina sui siti Internet dedicati allo scopo, nemmeno con delle foto mascherate. Senza togliere che il bagno pubblico, o la latrina per dirla "alla Busi", è comunque una meta trasversale alle età per le sue caratteristiche di luogo di passaggio.
Occhio però alla legge: se beccati dovrete rispondere di atti osceni in luogo pubblico, un’accusa che suona più di altre come uno stigma indelebile di fronte alla giustizia.
di Stefano Orsini
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