TORINO. Ghiotte anticipazioni sul Festival Gay di Torino, la cui diciassettesima edizione si terrà dal 24 aprile al 1° maggio 2002: l’Icona dell’anno sarà la suprema e ineffabile Marilyn Monroe,
a cui verrà reso un debito omaggio nel quarantennale della morte con la proiezione delle copie restaurate e rimasterizzate dei suoi film più rappresentativi e quelli che più sono entrati nell’immaginario gay/lesbico come Some like it hot, The Misfits, Niagara.
La retrospettiva sarà dedicata a Rainer Werner Fassbinder (che prosegue quella dell’anno scorso, nel ventennale della morte) e la sezione ‘A volte ritornano’ ricorderà Gianni Buttafava, eminente critico cinematografico gay mancato nel 1990, con la proiezione di alcuni dei suoi film preferiti.
Un altro evento imperdibile sarà ‘Danzando in libertà: omaggio a Matthew Bourne‘ curato da Sergio Trombetta e Federico Spoletti. Bourne è uno dei massimi coreografi inglesi contemporanei, dichiaratamente gay, autore di un celebre e ‘scandaloso’ Lago dei cigni in versione all-male nonché di Schiaccianoci, Oliver, Cinderella e del recente The Car Man, definito un ‘thriller autoerotico’ sulle musiche della Carmen.
Non mancheranno i consueti tre concorsi internazionali (lungometraggi, cortometraggi, documentari) con l’assegnazione del Premio Ottavio Mai per il miglior film e premi in denaro offerti dai canali satellitari CineCinemas e CineClassics. A corollario di una intensa settimana di film non mancheranno dibattiti, feste e concerti.
La locandina del festival (creata da Dalidea Communications) ritrae un serpente di celluloide arrotolato intorno a una rosseggiante ‘mela del peccato’ sotto la quale spicca la frase ‘I film che cambiano la vita’: per morderla bisognerà però aspettare la primavera.
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