I Leoni iniziano a ruggire. Nella terza giornata della 73esima Mostra di Venezia, aperta dall’applaudito musical La La Land di Damien Chazelle, ecco un papabile candidato al palmarès: è stato accolto molto bene, con applausi sia all’anticipata stampa che in conferenza, il thriller su più livelli Nocturnal Animals di Tom Ford, tratto dal coinvolgente romanzo Tony & Susan di Austin Wright, pubblicato in Italia da Adelphi. Un appassionante libro-thriller esistenzialista su vendetta e redenzione che è in sostanza una lunga elaborazione del lutto (anche amoroso) – com’era A Single Man di Isherwood da cui Tom Ford trasse la sua entusiasmante opera prima – con le sue 408 pagine che ti catturano, rapiscono e sorprendono. Le prime recensioni del film sono entusiastiche: Peter Bradshow del Guardian gli dà cinque stellette su cinque parlando di “thriller terribilmente coinvolgente” mentre David Rooney di Variety sostiene che “avvince senza sosta”.
“Bellissimo, mi è piaciuto molto – ci confida il grande Alberto Mattioli de La Stampa –. La sceneggiatura ha ritmo ma lo accuseranno di essere troppo leccato e patinato. Lo stilista gioca molto su questo contrasto fra il mondo delle gallerie d’arte fighette, dove anche il posteggiatore sembra sceso da una passerella, e quello di sangue e polvere della vicenda parallela. Il gusto è molto estetizzante, alcune inquadrature sembrano quadri. Il cast, strepitoso: Amy Adams è una delle attrici migliori del mondo, Michael Shannon ha una parte straordinaria di sceriffo moribondo. C’è anche un nudo caravaggesco di Jake Gyllenhaal che fa il bagno e uno ironico dello stupratore. Di queer c’è una riflessione sull’uomo sensibile, una sorta di sensibilità non sfogata. Tom Ford ha dichiarato che è stato autonomo rispetto al libro costruito invece come una sorta di monologo interiore”.
Nella sezione Cinema nel Giardino, ospitata nella nuova sala cubica rosso fuoco sull’ex ‘buco’ di amianto che però presenta qualche problema tecnico poiché le sedie si sono disancorate dal pavimento già il primo giorno, è stata presentata la commedia L’estate addosso di Gabriele Muccino. Un solare racconto di formazione su un ragazzo e una ragazza etero, Brando e Maria (Marco Pacitto e Matilda Lutz), che inizialmente non si sopportano, ospitati a San Francisco da una giovane coppia gay, Matt e Paul (Taylor Frey e Joseph Haro). Lei è piuttosto bigotta e conservatrice (definisce i due omosessuali “pervertiti”) ma presto scoppierà fra i quattro un’inattesa amicizia. La colonna sonora è firmata da Jovanotti.
“In Italia tocchiamo con mano il pessimismo verso il futuro, i giovani non lo vedono più – ha dichiarato Muccino -. E questo ci differenzia dagli Usa. Chi non crede nel futuro abolisce di fatto l’ottimismo. Bisognerebbe tornare al 1945, quando l’Italia aveva tutte le città distrutte, ma che poi ha ricostruito con coraggio. È vero, l’America resta la terra delle opportunità. È profondamente diversa dall’Europa e dall’Italia. Certo è fatta da tanti Stati diversi che cambiano di molto l’uno dall’altro. Io vivo a Los Angeles, una città che vive tutt’intorno all’industria del business, la più futile dai tempi di Buster Keaton. Ma gli americani sono un popolo capace di uno scatto di reni come è accaduto dopo Pearl Harbour. È una cultura fondata sull’individuo quella americana anche se con molte evidenti falle. L’estate addosso è un film sull’amore, la vita e la crescita dal mio punto di vista. Avevo voglia di raccontare con leggerezza queste cose in un film in cui non c’è nulla di veramente superficiale.”
L’estate addosso uscirà nelle sale il 15 settembre grazie a 01 Distribution.
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