BOGOTA’ – È stata bocciata ieri dal Senato colombiano la proposta di legge, già approvata dalla Camera, che avrebbe introdotto pari diritti tra coppie eterosessuali e omosessuali in ambito di patrimoniale, previdenziale e pensionistico. La sconfitta è arrivata del tutto inaspettata visto che c’era accordo nella maggioranza e che perfino il Presidente conservatore Álvaro Uribe Vélez aveva difeso – perlomeno pubblicamente – il progetto, sottolineandone il valore non discriminatorio.
A causa dell’assenza di molti senatori e grazie all’operato di alcuni ‘franchi tiratori’ alla fine la legge è stata bocciata 29 voti favorevoli e 34 contrari. Su richiesta di un senatore di un piccolo partito collegato alle Chiese evangeliche colombiane il voto è stato nominativo e dunque non segreto, una cosa molto inusuale che ha certamente contribuito al risultato e a riscaldare le polemiche. Dopo il voto ci sono state proteste dei gruppi omosessuali e dei diritti civili, mentre i conservatori e rappresentanti della Chiesa Cattolica (largamente maggioritaria nel paese) hanno festeggiato la conferma di gay e lesbiche a cittadini di serie B, ai quali non vengono riconosciuti gli stessi diritti riconosciuti agli eterosessuali.
Armando Benedetti, uno dei senatori che più si era speso a favore della legge, ha criticato lo scarso sostegno venuto da Uribe Vélez ed ha già annunciato che ripresenterà il testo di legge alla prossima riunione del Congresso, il 20 luglio.
La Corte Costituzionale dell’ex colonia spagnola si è già pronunciata a favore dell’allargamento di certi diritti alle coppie dello stesso sesso. È solo questione di tempo perché i legislatori, finalmente, adeguino. (Roberto Taddeucci)
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