Ascolta il saluto in mp3 di Eva Robin’s
Bella come sempre, simpatica più di prima e circondata da un grande alone di noblesse. Così è Eva Robin’s una delle più importanti figure del mondo gay che sono riuscite a varcare per prime i cancelli del mondo dello spettacolo, incluso quel gran baratro di rigore moralizzante che era la televisione di alcuni anni fa (non che ora sia mooolto meglio…).
Eva si esibirà sabato 10 novembre al Number One, discoteca gay torinese (trovi le indicazioni nei Flash della guida). Sarà lì in compagnia della sua nuova grande passione, la musica: canterà una canzone francese che parla di una fumatrice di oppio che non ha voglia di lavorare ma solo di fumare, una canzone che è anche stata usata nello spot per una nota autovettura.
Come mai hai scelto questa canzone, Eva?
E’ una vecchia canzone degli anni ’40 che ora gira su un CD che si chiama "Sympathique" dei Pink Martini. Io l’ho cantata questa estate in occasione della manifestazione di Miss Alternative; cantare è una cosa che ho sempre fatto, anche se con poca disciplina, sin da quando ero bambina, e che mi piace molto. E questa canzone mi sembra adatta a rappresentarmi ogni volta che mi invitano in qualche locale.
Cosa stai facendo in questo periodo?
Inizia la nuova produzione del "Bello delle donne", dove, oltre alla Lisi, la Sandrelli e gli altri, ogni puntata avrà ospite una guest star; e in una puntata ci sono anch’io, che naturalmente porto nella vicenda un personaggio gay, transessuale per mettere un po’ di subbuglio nel classicume che c’è nel Bello delle Donne.
Il Bello delle donne è stata una delle prime produzioni italiane a presentare un personaggio gay…
Be’ sicuramente c’è una evoluzione nella società che si arricchisce di nuove sfumature: noi facciamo parte della realtà quotidiana del mondo, e siccome la televisione si ispira a quello che succede nel mondo, è normale che anche noi cominciamo ad esserci di più. Certo, c’è anche lo sfruttamento del personaggio particolare per fare audience, ma è il prezzo che bisogna pagare per venire allo scoperto. Comunque la dimensione popolare viene "accettata", anche se c’è da parte dei media uno sfruttamento: è una vena che viene utilizzata.
Anche tu nella tua carriera sarai avvezza a essere sfruttata per fare scandalo…
Sempre meno, purtroppo. Purtroppo, perché gli scandali fanno comodo perché ti consentono di faticare molto meno; tu non devi fare niente, fanno tutto loro. [ride]
Qual è il tuo sogno ora?
Mi piacerebbe cantare: è una cosa abbastanza inedita nella mia sfera professionale. In realtà ho iniziato con un 45 giri registrato alla Polydor, che si intitolava "Disco Punk" però la casa discografica in quella occasione non era interessata a farmi lavorare: a dire il vero, credo mi avessero messo sotto contratto per evitare che facessi concorrenza ad Amanda Lear che era scritturata presso la stessa casa… Ora mi piacerebbe sondare la dimensione della musica: capisco che sia una cosa completamente diversa dal cinema, nella musica devi rimboccarti le maniche e lavorare.
E noi alla bella Eva facciamo tutti i nostri più cari auguri. Lei ce li ha fatti cantando: la potete ascoltare nel messaggio audio cliccando qui.
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