Mi avevano avvisato che sarebbe stata dura. L’immagine di Cindy Lauper è quella di una ragazza stravagante e un po’ folle di Brooklyn che non è mai realmente cresciuta e che non prende mai la sua professione particolarmente sul serio. I ricordi d’infanzia della “ragazza che vuole solo divertirsi” (“Girls just want to have fun” è uno dei successi di Cindy) mi attraversavano la mente mentre la aspettavo nella suite su Park Lane. Sarebbe arrivata vestita di colori sgargianti e con i capelli che sembrano aver tanto bisogno di una bella spazzolata? L’avrei sentita prima ancora di posare gli occhi su di lei, con il suo accento secco di Brooklyn e le volgarità?
Ebbene, no. Sorprendentemente attraente, con un look evidentemente naturale e un fascino disarmante, la signora Lauper non assomiglia affatto a quella che mi aspettavo. La cosa mi ha fatto cambiare completamente atteggiamento, e ho mentalmente accartocciato il foglio pieno di domande che mi ero preparata in ufficio, chiedendomi persino come mi fossero venute in testa. No, la cosa sarebbe andata in maniera diversa; perché così desideravo che fosse.
Messasi comoda con la sua tazza da tè, Cindy sembra a suo agio, anche se vagamente triste. E’ evidente che le manca suo marito e il figlio che ora ha sei anni. Nominare suo figlio dimostra che questa donna ha per la famiglia la stessa passione che mette nella sua musica.
Parla dei sentimenti, di come le piacerebbe passare più tempo con suo marito, che dopo un breve viaggio a Parigi con tutti e due si è resa conto di quanto poco tempo libero abbia a disposizione. Non è così grave, per ora, dal momento che attualmente sta promovendo il suo ultimo album “At last”, una raccolta di standard del jazz interpretati nell’inconfondibile stile di Cindy Lauper. «Faccio promozione e tour, ma cerco sempre di essere presente per mio marito e mio figlio – dice – Mio marito è un attore, quindi di solito ci diamo il cambio. Ora ho un periodo di lavoro, quindi sono un po’ presa, ma abbiamo passato una vacanza fantastica a Parigi, perciò vale la pena di aspettare».
Essere cresciuta sotto l’influenza della musica elettronica, è il motivo per cui riesce a essere così appassionata nella interpretazione della musica: «Questa canzoni sono lo sfondo della mia prima giovinezza. Quando ero piccola e fino ai dieci anni, ho scoperto la mia musica, che era o i Beatles o niente».
Poi si parla della presenza nella band di suo figlio: a soli sei anni, sembra che il piccolo sia deciso a seguire i passi musicali della madre, suonando con lei dal vivo la batteria. «Sarebbe un sacco più facile se si appassionasse alla musica – dice Cindy – Potrei presentargli delle persone, aiutarlo; ma quello che lo entusiasma è l’hockey, questa è la sua grande passione per ora».
«A volte immagino di andare in uno spogliatoio di una squadra di hockey con un deodorante e passarlo dappertutto. C’è un puzzo incredibile. Ma suppongo che negli spogliatoi ci debba essere…»
Con il Capodanno che si avvicina, chiediamo alla signora Lauper se ha gli stessi dilemmi che abbiano tutti noi sulla notte di festa più importante dell’anno: ma sembra che per lei non sia così, dal momento che dovrà esibirsi in Times Square a New York, quella notte. «Farò questo spettacolo davvero gigantesco, ma naturalmente sono indecisa sul vestito. Che cosa mi metterò? Farà freddo, si farà a palle di neve e io rischio di gelare. Mi piacerebbe sembrare Marilyn, ma la parte dello show in cui canto non funzionerà per niente se io sono congelata!». Be’, almeno non dovrà preoccuparsi se perde lo scontrino del guardaroba.
Cyndi Lauper online https://www.cyndilauper.com
di Christine Townsend – Gay.com UK
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.