Bologna, nasce la prima rete di insegnanti LGBTQI+. Fratelli d’Italia attacca

Insegnanti LGBTQI+ che vogliono mettere in rete saperi, esperienze, competenze su coming out, visibilità, carriera alias, omobilesbotransfobia nel mondo educativo dal punto di vista di chi insegna. FDI in regione non ci sta.

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Bologna, nasce la prima rete di insegnanti LGBTQI+. Fratelli d'Italia attacca - Cattedre Arcobaleno - Gay.it
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Sarà presentata oggi a Bologna la prima Rete di insegnanti ed educatori LGBTQI+, intitolata a Maria Silvia Spolato, professoressa che venne licenziata dopo il proprio coming out pubblico.

Sul sito “Tracce arcobaleno – La nostra scuola è differente” si possono scoprire i primi passi fatti dalla rete con Cattedra Arcobaleno, raccolta di testimonianze dirette di docenti e insegnanti LGBQTI+ e della loro esperienza nel mondo scolastico.  “Dare voce a identità troppo spesso nascoste, costrette al silenzio o a rischio di discriminazione è lo scopo di questa area del sito perchè si possano creare dei momenti di scambio virtuale e si possano suggerire strategie per superare delle problematiche o delle difficoltà“, si legge sul sito.

Cattedra Arcobaleno è per l’appunto pensata e gestita dalla Rete Docenti LGBTQI+ Maria Silvia Spolato, gruppo di insegnanti LGBTQI+ che vuole mettere in rete saperi, esperienze, competenze su coming out, visibilità, stress lavoro correlato, carriera alias, omobilesbotransfobia nel mondo educativo dal punto di vista di chi insegna riconoscendo in questo posizionamento un valore aggiunto di affermazione e dialogo con le altre figure adulte del mondo della scuola e con tutta la popolazione studentesca.

Sul sito trova spazio anche Sussidiari Arcobaleno, che si propone di accompagnare il mondo della scuola integrando il percorso educativo curricolare, dando la possibilità a studenti e docenti di aprire il proprio sguardo all’educazione alle differenze, approfondendo in particolar modo il tema del cyberbullismo di stampo omolesbobitrasfobico, mostrando come Scuola e Formazione Cassero porti avanti i propri laboratori all’interno delle scuole. A completare la “scuola differente” del Cassero la sezione Lavagna Arcobaleno, con consigli,  schede progettuali e approfondimenti pensati per il personale scolastico che voglia supportare le identità LGBTQI+ a sentirsi maggiormente a proprio agio in classe, nei corridoi, in palestra e in tutti gli ambienti, anche virtuali, in cui la comunità scolastica è chiamata a essere presente e attiva; e infine Zaini arcobaleno, antologia di racconti biografici di soggettività lgbtqi+ ambientati tra i banchi di scuola, nelle palestre, nei corridoi, dentro le mura scolastiche e nei cortili che le circondano. Racconti autobiografici che stimolano chi legge ad aprirsi all’alterità, permettendo di ritrovare sé stesse e sè stessi.

Nel corso dell’incontro di oggi parteciperanno anche tre insegnanti in arrivo da  tre città d’Italia, Davide Zotti, Valentina Milozzi e Maria Lucia Caniato, per raccontare della sessione “Cattedre Arcobaleno” e dell’esperienza della Rete Maria Silvia Spolato. L’iniziativa, come specifica Repubblica, è organizzata in collaborazione con la regione Emilia-Romagna, che difende il diritto di ogni persona alla piena autodeterminazione rispetto a orientamento sessuale e identità di genere grazie alla legge 15/20019.

Immediata la polemica politica. Marta Evangelisti, capogruppo di Fratelli d’Italia, si è scagliata contro simile iniziativa, perché a suo dire l’orientamento sessuale dei docenti “non dovrebbe certo entrare nelle classi in cui insegnano. Non si capisce per quale ragione la regione Emilia-Romagna, che non riesce a trovare i fondi per migliorare il suo sistema sanitario, riesca invece a trovarli per sostenere la cosiddetta Rete degli insegnanti Lgbtqi+, non si tratta di discriminare l’orientamento sessuale degli insegnanti, come del resto non discriminiamo l’orientamento sessuale di nessuno. Si tratta molto semplicemente di mantenere la sfera sessuale di ciascuno nei luoghi che le competono e che non sono certo un’aula scolastica“.

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