Un professore della scuola paritaria cattolica “La Traccia” di Calcinate avrebbe organizzato alcune lezioni sull’affettività, dando una visione distorta dell’omosessualità.
Armando Baldissin, 60 anni, è un professore di matematica che ha deciso di dedicare alcune delle sue ore a un programma di orientamento sessuale rivolto ai ragazzini tra i 13 e i 14 anni. Tema principale del programma è l’orientamento sessuale e affettivo tra due persone. Le schede fornite agli studenti di terza media sono state prese dal libro scritto dallo stesso professore, intitolato “Educare all’affettività“.
Il professore, però, ha delle idee un po’ distorte e retrograde nei confronti dell’omosessualità, come indica una delle schede utilizzate per la lezione. Una parte, composta da dieci pagine, riporta il titolo “Quando il desiderio non è adeguato alla propria umanità“. E all’interno si nasconde un paragrafo dedicato alla “Sessualità immatura ed incompiuta“, che parla dell’omosessualità.
Omosessualità: una malattia se comporta un disagio
Il testo di questo paragrafo riporta: “Una pulsione erotica rivolta a persone del proprio sesso non è ufficialmente considerata una malattia se non in quanto comporta uno stato di disagio cioè di sofferenza“ spiega. Di fatto indica che vivere questo orientamento sessuale porterebbe a un disagio, senza però spiegare le sue eventuali motivazioni. E si arriverebbe a questo per una “evidente contraddizione tra l’attrazione che si prova e il corpo che si ha“. Continua specificando che “l’omosessualità potrebbe essere causata dalla percezione di inadeguatezza di sé rispetto alla propria identità sessuale“. Infine, il consiglio più comune e inutile quando si pensa che sia un aiuto per guarire, l’intervento di uno psicologo: “Facendosi aiutare da un bravo psicologo è possibile che la pulsione omosessuale con il tempo muti“.
Nonostante si conosca nome e cognome del professore e la scuola in provincia di Bergamo che ha diffuso questo programma, pare che le schede in questione siano svanite, così come la disponibilità a spiegare da parte della scuola. Marco Arlati, presidente dell’Arcigay di Bergamo, ha spiegato al Corriere della Sera che questo non è il primo episodio che capita nella zona. Era già presente una prima denuncia, ma anche in quel caso le schede erano sparite. Si pensa che il preside sia intervenuto annullando il programma.
I corsi di formazione nelle scuole
“Rivolgersi a ragazzi così giovani con certi concetti di disagio e malattia può ingenerare in loro l’idea di essere ammalati. Con conseguenze traumatiche per lo sviluppo della loro personalità” ha spiegato il presidente Arlati. Parlare di omosessualità è molto complicato, soprattutto con ragazzi che stanno iniziando a scoprire il proprio corpo. Per questo, Arcigay aveva proposto dei corsi di formazione in cui parlare del tema. Collegato poi a un più ampio programma riguardante l’educazione sessuale, solitamente spiegata a grandi linee senza dei professori formati.
Resta quindi la ferma convinzione di approfondire la questione su questo programma alla scuola di Calcinate. Marco Arlati ha inoltre specificato che sarà compito dell’Arcigay battersi per proporre un programma di educazione alla sessualità completo che non alimenti discriminazioni.
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Uno "schiaffo" alla cultura, alla sapienza, alla verità e alla storia. Un'offesa alla nostra cultura; che nasce in quel colle ( l'Acropoli) dove non c'era nessuna differenza tra omosessualità e bisessualità...