Il Museo dell’Omosessualità di Torino è sempre più vicino a diventare realtà. Il comitato istituito da Angelo Pezzana ha ricevuto il sostegno di Comune e Regione e ora non rimane che definire le modalità pratiche e il luogo che ospiterà il primo museo dedicato alla storia dell’omosessualità e del movimento omosessuale in Italia.
La vicenda ha avuto inizio nell’ottobre 2021, quando con una lettera aperta Angelo Pezzana, storico fondatore della rivista FUORI!, ha chiesto al neosindaco di Torino Stefano Lo Russo e al Presidente della regione Piemonte Alberto Cirio il via libera per la creazione del museo. Nella lettera Pezzana spiegava i motivi per cui un Museo dell’Omosessualità sia necessario e perché Torino, considerata la “capitale dei diritti” e dichiaratamente “attenta alla cultura e ai diritti”, sia il luogo perfetto per realizzarlo.
Pochi mesi dopo, Pezzana e Maurizio Galeatti hanno costituito un comitato promotore per il Museo sulla storia dell’Omosessualità. Oltre al valore storico e culturale, il museo rappresenterebbe infatti anche un’importante spinta per il turismo LGBT-friendly, fondamentale per l’economia del Paese e, sottolineava Pezzana nella lettera, anche per quella piemontese.
Ora, il sindaco di Torino e il presidente della regione hanno definito l’idea non solo “fattibile, ma anche di imminente realizzazione”. L’apertura di un museo dedicato alla storia dell’omosessualità in questo momento assume anche un significato politico, nel pieno del clima teso causato dagli attacchi del governo Meloni alla comunità LGBTQIA+ italiana e alle coppie omogenitoriali.
L’amministrazione piemontese si è detta pronta a trovare i fondi necessari per l’apertura del museo, mentre il comitato promotore ha già pronte delle ipotesi su quella che sarà la possibile sede. Molto probabilmente, si tratterà dei due palazzi San Celso e San Daniele che già ospitano il Polo del ‘900 e il Museo della Resistenza e dei Diritti. Da tenere in considerazione è però anche lo spazio a disposizione: il complesso potrebbe accogliere la sede espositiva, ma non il vasto archivio del FUORI!.
Si tratta, comunque, di questioni che verranno risolte al momento opportuno. Intanto, possiamo gioire del fatto che il Museo dell’Omosessualità è sempre più vicino a diventare concreto, il che porterebbe l’Italia ad aggiungersi alla lista di Paesi che hanno un simile museo tra cui, in Europa, la Germania con il Schwules Museum di Berlino.
Foto di copertina: Fred Romero via Flickr
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