Riportiamo quanto scritto dalla redazione di Tiscali sulle ultime intercettazioni in carcere di Marco Prato, in prigione perché accusato, assieme a Manuel Foffo, di aver torturato e ucciso il giovane Luca Varani. Nelle conversazioni registrare Prato si lamenta delle scomodità della vita in carcere col padre, Leonardo, invitandolo a contattare i vari amici politici affinché possano far qualcosa per lui.
“La situazione in carcere è dura. Non ci sono termosifoni e le finestre sono medioevali. Non ci sono attività, niente da fare… Io vorrei frequentare un corso di buddismo, ho bisogno di relax, per me è importante l’orientamento del pensiero… Papà aiutami, contatta i tuoi amici. Il deputato, il senatore, quelli che conosci tu…”.
“Siamo in quattro dentro celle da due. Sono l’unico laureato su 130 detenuti” dice Prato. Il padre lo tranquillizza: “Ora c’è il problema che sono tutti impegnati in campagna elettorale, che per fortuna finisce tra una settimana”.
Marco pensa di sfruttare però anche un’altra strada per ottenere benefici: pensa anche a quale vip può essere più sensibile alle sue personali problematiche. Cita l’attore Christian De Sica, il cui intervento potrebbe esser stimolato con un ricatto: “Sul mio telefonino ci sono foto di persone nude, anche importanti, come l’attore De Sica. Una volta che queste foto usciranno saranno una bomba: queste persone tenteranno di fare muro insieme con me perché altrimenti andranno giù anche loro”.
Pare che Prato avesse più volte promesso queste foto hot ad alcuni amici, in cambio di sesso. Poi questi le avrebbero dovute usare per ricattare l’attore. “Marco ci diceva che ce le avrebbe date”, ha confessato Giuseppe Lanza, “e noi avremmo potuto ricattare Christian De Sica”. De Sica interrogato dai carabinieri ha ammesso di conoscere Prato, sostiene di averci avuto a che fare per qualche tempo, tuttavia sostiene di non aver mai ricevuto ricatti per foto compromettenti.
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ah bene,spera di salvarsi dagli anni che lo aspettano ricattando,non male il ragazzo,un po' illuso forse
È da vomito.
E' veramente stupefacente, eppure dovrebbe essere scontato, ma non riesco a non meravigliarmi dell'ignoranza diffusa in questo Paese, della mancanza di cultura intesa non come livello di istruzione e scolarizzazione, già molto basso, ma di saggezza anche solo popolare, di spessore umano. Forse ha ragione il Professor Cipolla nel suo saggio quando dice che sbagliamo noi a stupirci della quantità di stupidi che ci sono nel mondo. Per stupido il Professor Cipolla individua colui il quale fa un danno, toglie un "tot" di valore al prossimo senza appropriarsene lui, poiché in quel caso abbiamo il delinquente il disonesto. Lo stupido è quello che distrugge la società, gli individui, le relazioni umani, distrugge valore ma non per averne più lui, e averne un vantaggio, ma solo per distruggere. Lo stupido non è l'ignorante, non è la vittima sprovveduta, quella che subisce. Lo stupido è il nostro male, gente che passa il tempo a ferire il prossimo, a far del male, a perseguitare e insultare gli altri, a violare le regole del vivere civile on line e nella vita di tutti i giorni. Un'altra cosa è molto interessante di quanto afferma questa persona: "sono l'unico laureato" è veramente notevole detto da uno che è criminale, come se non essere laureato fosse sintomo di inciviltà, e come se magari avere la terza media sintomo di delinquenza. A parte che bisognerebbe vedere in cosa è laureato, poiché negli ultimi venti anni sono fioriti baroni e lauree, la maggioranza inutili, e dannose e che creano "dottori" che fanno fatica ad azzeccare un congiuntivo italiano, che non parlano inglese se non per ordinare una birra, che non saprebbero indicare le province italiane. Ho delle amiche che allevano le vacche sulle Alpi e hanno le vigne, con la terza media, che hanno molta più cultura di questi "laureati" in lauree tipo "comunicazione virtuale dei media psicodrammatici e senescenti" et similia.
Direi che, di tutto l'articolo, andare a commentare la frase sulla laurea mi pare... come dire... un po' superfluo :) Voglio dire, c'è ben altro, no? A meno che non sia pura coda di paglia,..
grazie
è una lettera indirizzata al padre, quindi gli vuole ricordare che, tutto sommato, i suoi sacrifici non sono stati inutili, ha un figlio laureato...un po' buffo ma non disgustoso, come invece il resto della lettera.
sono d'accordo con te,gli stupidi sono pericolosi