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Gent.le avvocato, io e il mio compagno vogliamo unirci civilmente, io sono di Napoli e lui di Sassari, ancora non viviamo assieme e siamo ancora residenti nelle rispettive città. Leggevo riguardo il cumulo dei redditi: io sono invalido e disabile al 100% e quindi percepisco la pensione di invalidità e inabilità con accompagnamento mentre lui lavora presso privati ma per problemi di salute è a rischio licenziamento e quindi non avrà più redditi e non possiede altro. Se ci uniamo civilmente con la comunione dei beni questa unione mi creerebbe problemi alla pensione? E se è così, come e cosa dovremmo fare? Aspettando una sua cortese risposta la ringrazio anticipatamente,
Domenico
Caro Domenico,
con riferimento al tuo quesito, ti informo che in passato era molto dibattuta la questione se il limite di reddito per la corresponsione della pensione di inabilità si riferisse esclusivamente al reddito coniugale o solo a quello personale del soggetto invalido. Il problema è stato risolto (dopo aspri contrasti tra l’INPS e la prevalente giurisprudenza) dal Legislatore del 2013 che ha espressamente stabilito che il limite di reddito per il diritto alla pensione di invalidità debba essere determinato con riferimento al reddito ai fini dell’Irpef, con esclusione del reddito percepito da altri componenti del nucleo familiare di cui il soggetto interessato fa parte. La menzionata norma è applicabile anche per le parti di un’unione civile.
Non mi resta che farti i miei più sinceri auguri.
A cura dell’ Avv. Giuseppe Enrico Berti, dello studio legale Berti/Ginosa
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