La scrittrice giapponese Banana Yoshimoto, autrice di decine di libri molto noti anche in Italia, è ospite stasera alla serata finale della rassegna culturale Milanesiana nel capoluogo lombardo.
È da poco uscito il suo nuovo romanzo ‘Another World‘ e in un’intervista a LaPresse ha espresso il suo parere anche sui diritti LGBT e in particolare sul matrimonio egualitario.
Alla domanda “A proposito della libertà di amare, in Giappone non ci sono ancora le nozze gay e in Italia a fatica sono state approvate le unioni civili. Qual è la sua opinione sui matrimoni fra persone dello stesso sesso?“, la scrittrice ha risposto così:
© Riproduzione RiservataIn Giappone, come in Italia, non esiste una legge sui matrimoni omosessuali. Esiste qualcosa di comparabile alle unioni civili in alcune città: anche dentro la stessa Tokyo, ci sono distretti in cui si possono celebrare le unioni e altri, anche confinanti, in cui non si può. Credo che il matrimonio sia soprattutto una questione di diritti: diritti all’eredità per esempio, diritto di una persona di entrare nella stanza del proprio partner malato, con il quale magari ha vissuto 30 o 40 anni, senza che gli venga magari vietato di passare con lui quelli che potrebbero essere gli ultimi momenti della sua vita. Credo che sia giusto dare questa opportunità: il diritto che non è qualcosa che si dà, perché è un diritto che si ha a prescindere da quello che pensa la legge.
Ricordo molti anni fa quando da adolescente lessi “Kitchen” (probabilmente il suo libro più famoso) in cui per la prima volta ho trovato descritto un personaggio transgender completamente fuori dagli stereotipi italici in materia. Oddio che ho detto! Veronesi chiedetelo subito in prestito prima che lo ritirino dalla biblioteca!