E’ difficile immaginare Brokeback Mountain senza Heath Ledger e Jake Gyllenhaal, eppure altri attori avrebbero dovuto interpretare Ennis Del Mar e Jack Twist.
Capolavoro di Ang Lee del 2005, Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia, vincitore di 3 premi Oscar, 4 Golden Globe, 4 Bafta e decine e decine di altri premi, il film venne infatti rifiutato da non pochi divi hollywoodiani. A rivelarlo Diana Ossana, sceneggiatrice al fianco di Larry McMurtry.
Inizialmente, secondo quanto riferito dalla McMurtry nel corso di una proiezione speciale della pellicola andata in scena a Santa Monica nei giorni scorsi, per i due cowboy protagonisti di Brokeback Mountain la produzione aveva pensato a Matt Damon e Joaquin Phoenix, per poi considerare anche Mark Wahlberg.
“Inviammo la sceneggiatura a Edward Norton e a Joel Schumacher [per la regia], e a una dozzine di altre persone. Tutti ci risposero che la amavano, ma che nessuno l’avrebbe mai girato. Non ci diedero nessuna motivazione sul perché non l’avrebbero fatto, immagino che lo considerassero troppo complicato“.
Scelto Heath Ledger per il ruolo di Ennis, la Ossana ha confessato di aver dovuto combattere con la Focus Features, che lo riteneva troppo poco ‘macho’. Ma dopo l’ennesimo ritiro da parte di un altro attore, e dopo sei mesi di sfiancanti rifiuti, la sceneggiatrice è tornata proprio da Ledger, che accettò la parte grazie al consiglio dell’allora fidanzata, Naomi Watts.
“Heath lo lesse mentre tornava a casa, in Australia …”. “Disse che Naomi lo leggeva saltando su e giù sul letto dicendogli che avrebbe dovuto interpretare quella parte per milioni di motivi – per la sua carriera e per il mondo. “Sul set mi confessò: ‘È la sceneggiatura più bella che abbia mai letto in vita mia’. “Ho battagliato per prenderlo, ma il ragazzo ne è valsa la pena“.
Silenzio assoluto sull’attore che si ritirò all’ultimo minuto, portando Ledger ad avere la parte. “Forse scriverò un libro su di lui, un giorno, su chi prese un impegno per poi tirarsi indietro“. Compiendo probabilmente uno degli errori più folli della sua (eventuale) carriera.
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