Quando un artista è famoso nell’ambito omoerotico è molto difficle che porti avanti la sua carriera in altri ambiti. Un po’ perché l’omoerotismo lo assorbe completamente, e un po’ perché molto difficilmente risulterà credibile in altri ambiti. Se questo discorso è valido al giorno d’oggi, dove comunque c’è una certa elasticità nei confronti di tutto quello che ha a che fare con l’omosessualità, lo era ancora di più dieci, venti o trenta anni fa. Per questo motivo il caso di Oliver Frey, meglio noto in ambito gay come Zack, risulta particolarmente interessante. Nato il 30 giugno 1948 a Zurigo ha dimostrato fin da bambino una grande passione per grafica, fumetto e illustrazione, finendo ben presto per trasferirsi a Londra, dove divenne un nome di spicco nel fumetto e nell’editoria locale, ma non solo. Infatti il suo zampino si nota anche nell’introduzione a fumetti del primo storico film di Superman (1978).
Negli anni ’80, poi, grazie al suo stile eclettico divenne uno dei più apprezzati illustratori delle prime riviste inglesi di videogames. La cosa davvero interessane, però, è che parallelamente ha iniziato a dare sfogo alla sua passione per l’omoerotismo, diventando l’artista di punta di numerose pubblicazioni gay britanniche: "Vulcan", "Teenage Dreams", "Gay Library" e soprattutto "Him" (rivista per cui creò la serie di fumetti hard dedicata al libidinosissimo Rogue). La sua popolarità rimase circoscritta al Regno Unito fino a quando l’editore americano Leland decise di inserirlo molto spesso nella sua serie di antologie a fumetti "Meatmen", anche se diventò realmente famoso solo dopo l’arrivo di internet, quando le sue storie iniziarono a circolare più o meno illecitamente su dozzine di siti gay.
Fortunatamente, però, l’editore Gmunder ha deciso di riscoprire degnamente questo grande artista, pubblicando una prima antologia dedicata unicamente ad alcune sue classiche storie a fumetti, tra le quali "Bike Boy", che dà il nome al volume. Nelle quattro storie presenti l’artista offre una buona prova della sua passione per i giovani dalla sensualità acerba alle prese con maschi dominatori che li sottopongono a iniziazioni sessuali, anche estreme, con una passione talvolta violenta e al confine dello stupro. In "Bike Boy" un biondino vuole fare un giro di prova con la motocicletta che gli hanno regalato per i suoi diciotto anni, finendo per trasformare il suo tour in un vero e proprio percorso di iniziazione sessuale. In "Tender Bait" un giovane marinaio al suo primo scalo finisce per sperimentare sesso a tre con un suo massiccio collega di colore e il figlio dell’affittacamere che gli ha dato una stanza per smaltire la sbronza.
In "Slaves To Lust" l’arrogante escort Kyle decide di mettersi alla prova partecipando alle sedute di iniziazione sadomaso di una setta leather. Infine, in "Teasy Meat", il diciannovenne Ricky – escort di professione – finisce per ritrovarsi alle prese con il collega di un suo cliente, che approfitterà della situazione per costringere Ricky a fare del sesso a dir poco animale con lui. Una particolarità dei fumetti di Oliver Frey Zack è che, oltre a presentare delle pagine fitte di dettagli e vignette, sono letteralmente straripanti di testi. Dialoghi, voci fuori campo o semplici pensieri dei protagonisti farciscono tutta la storia, anche durante le lunghe sequenze di sesso (di cui, in un certo senso, sono parte integrante). Una lezione di stile decisamente importante per tanti fumettisti omoerotici di oggi, che al testo riservano un’importanza molto relativa, dando alle loro storie a fumetti lo spessore di tanti bei videoclip. Ora non ci resta che sperare che questa prima antologia abbia una buona accoglienza e che porti la Gmunder a pubblicare anche le altre storie omoerotiche di Oliver Frey… O magari addirittura qualche storia inedita. Incrociamo le dita.
Per maggiori informazioni consultate i siti www.zack-art.com
di Valeriano Elfodiluce
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