Nei primi anni di vita la loro identità sessuale resta un mistero che viene svelato solo al compimento del dodicesimo anno di vita: sono i bambini affetti dalla cosiddetta sindrome di Guevedoces (termine che letteralmente significa “pene a 12 anni”), una rarissima deformità genetica, probabilmente causata dalla mancanza di 5-a-reduttasi, enzima che trasforma il testosterone in diidrotestosterone, per cui quelle che sembrano bambine a tutti gli effetti durante la pubertà si trasformano in maschi sviluppando l’apparato riproduttivo maschile con la comparsa di pene e testicoli.
La guevedoce è diffusa in particolare a Salinas, piccolo villaggio della provincia di Barahona, nella Repubblica Dominicana, dove colpisce un bambino su 90. A far luce su questa strana condizione, scoperta negli anni ’70 dall’endocrinologa americana Julianne Imperato McGinley, è ora la Bbc con un documentario intitolato “Countdown to Life – the Extraordinary Making of You”.
Tra i protagonisti il 24enne Johnny, che prima della pubertà quando si chiamava Felicita non si era mai sentito donna: «Quando andavo a scuola ero solito indossare la gonna. Ma non mi è mai piaciuto vestirmi come una ragazza. Quando vedevo un gruppo di ragazzi, invece, mi sarei fermato volentieri a giocare a pallone con loro».
In barba ai fanatici di casa nostra, insomma: chissà che polemiche imbastirebbero se la guevedoce fosse presente anche da noi!
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