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I sindaci contro Alfano, Merola: “Io non obbedisco”

Scalfarotto: “Non detta lui l’agenda sui diritti civili: faremo le civil partnership”.

I sindaci contro Alfano, Merola: "Io non obbedisco" - merola contro alfano 1 - Gay.it
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“Io non obbedisco”. Così Virginio Merola, sindaco di Bologna ha risposto all’annuncio di circolare di Alfano sulla trascrizione dei matrimoni tra omosessuali contratti all’estero. “Se vogliono annullare gli atti delle trascrizioni dei matrimoni contratti all’estero – ha dichiarato il primo cittadino bolognese -, lo facciano. Io non ritiro la mia firma. Lo facciano dunque ma non nel nome di Bologna, che come sindaco rappresento. Non posso accettare che lo Stato nazionalizzi in senso discriminatorio e antieuropeo i diritti civili. Rispondere con circolari a questioni che riguardano la vita concreta di tante persone, non è solo burocratico, è tragicomico“.

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“La mia disobbedienza – continua Merola – si risolve solo con il loro annullamento (delle trascrizioni, ndr): è semplice, nella sua ottusità procedurale. Non ci basta essere una città per bene, ma vogliamo essere una città umana e il sindaco di una città così non può dare sfratto ai sentimenti“.
Sulla stessa linea la sindaca di Empoli Brenda Barnini. “Noi non vogliamo andare contro la legge dello stato – ha dichiarato a Repubblica TV – il fatto è che una legge non c’è. Il parlamento deve prendersi la responsabilità di legiferare su un tema che evidentemente aspetta da troppi anni una risposta”. “A questo punto è diventata una questione di principio – continua Barnini -. Il Ministro e il prefetto, in quanto rappresentate dello stato, più che rifarsela con i sindaci, dovrebbero invitare il parlamento a fare in fretta“.

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Anche da Napoli la giunta fa sapere di essere intenzionata ad andare avanti con le trascrizioni e che ricorrerà “nelle sedi giudiziarie competenti contro i provvedimenti del Ministro Alfano”. “La circolare per annullare le trascrizioni è contraria al principio costituzionale di uguaglianza dei diritti – ha dichiarato la Giunta di De Magistris, che al momento è sospeso dal ruolo di sindaco -. Non compiremo alcun passo indietro rispetto al cammino democratico per l’estensione dei diritti e la parità fra cittadine/cittadini, che Napoli sta portando avanti con grandissima convinzione”. “Questa circolare è una mossa oscurantista che perpetua le attuali condizioni di ipocrisia – rincara la dose il sindaco di Udine Furio Honsell -. Qui sono in gioco la garanzia dei pari diritti dei cittadini e l’impegno contro la discriminazione”. Honsell ribadisce che le trascrizioni hanno “una forte valenza simbolica e culturale, perché sottolineano l’importanza delle pari opportunità nei confronti delle persone Lgbt” e che “evidenziano l’incoerenza del sistema italiano rispetto al resto d’Europa”.

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E mentre in rete è già stata lanciata una petizione per chiedere a Renzi stesso di fermare Alfano, la maggioranza sembra spaccarsi proprio a seguito delle parole del Ministro degli Interni. Per Ivan Scalfarotto, sottosegretario per le Riforme, si tratta di “una retromarcia di retroguardia oscurantista“.
“Mi sono chiesto da quando il ministro Alfano abbia cominciato a dettare l’agenda delle pari opportunità” ha dichiarato a TMNews Scalfarotto secondo cui le parole del ministro “relegano il paese in un ruolo di retroguardia oscurantista che l’Italia veramente non merita“. Il sottosegretario ha poi ribadito che la delega sulle Pari Oportunità è nelle mani di “Matteo Renzi che ha ripetutamente sostenuto, anche nella solennità delle aule parlamentari, che le unioni civili sul modello tedesco e le stepchild adoption sono parte integrante del programma del nostro Governo”.
Alzata di scudi, invece, da NCD secondo cui quello contro il leader del partito è “un attacco ipocrita”.

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Secondo il senatore Gualdani, infatti, “Angelino Alfano ha fatto il proprio dovere e cioè quello di impedire una palese violazione delle normative italiane. Infatti attraverso un atto amministrativo si volevano regolarizzare le unioni civili tra persone dello stesso sesso, scavalcando in questo modo sia la nostra Costituzione ed il Codice civile”. “Grazie al Ncd – ha dichiarato Gualdani al Velino – ciò è stato impedito, riportando invece l’attenzione sulla famiglia naturale rispetto alla quale è necessario che il governo si impegni per rafforzare le forme di tutela ed incentivazione”.

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