Diritti minacciati in Italia, secondo il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che nel tradizionale discorso di fine anno, affronta in modo asciutto e diretto alcuni temi che hanno caratterizzato il 2023 appena concluso.
Come è noto, il Presidente è preoccupato dalla riforma costituzionale che la destra di Meloni sta preparando per trasformare la democrazie liberale italiana in una forma autoritaria, che depotenzia il Quirinale e mette nel Presidente del Consiglio pieni poteri. Non solo. Dalle parole di Mattarella è emersa una contrita ansia per l’alto tasso di odio e contrapposizione di un paese che, alla prova di un governo di estrema destra, sembra scivolare nell’indifferenza che lascia spazio al sopruso, alla legge del più forte, all’egemonia della maggioranza e alla gestione egotica e paranoica del potere.
Nel messaggio trasmesso a poche ore dallo scoccare della mezzanotte del 1° Gennaio 2024, dal Quirinale sono arrivate raccomandazioni e speranze. Il Presidente Mattarella si è detto preoccupato per la democrazia, per la disaffezione al voto, per la scarsa partecipazione alla vita civile e politica dei cittadini, ma non solo. Mattarella ha avvisato sui pericolo della scarsa partecipazione alla vita comune anche nell’amore, nelle relazioni affettive e familiari. Il Capo dello Stato ha pronunciato parole sulla violenza verso le donne, così come sulla pace da cercare nel modo giusto, che sia in famiglia o che sia tra popoli e nazioni o che sia tra fazioni politiche all’interno della stessa democrazia.
Con chiarezza è emersa la durissima condanna che Mattarella ha pronunciato verso le scarsa disaffezione alla vita civile. Il Capo dello Stato fa un appello chiaro alla partecipazione alla democrazia, chiede di non farsi travolgere dai social, di proteggere la nostra opinione dalle intrusioni delle manipolazioni tecnologiche. Mattarella condanna, in forma indiretta, il clima di odio, divisione e sopraffazione che si respira nell’Italia di oggi.
Abbiamo raccolto alcune delle frasi più forti, che risuonano tremendamente preoccupate e preoccupanti, davanti alla torsione della democrazia messa in atto dall’estrema destra italiana, e davanti all’apatia civile che addormenta i cittadini. Mattarella è preoccupato anche e soprattutto dal clima di contrapposizione e dall’incapacità dell’attuale classe dirigente di costruire un dialogo con le minoranze, politiche e non solo.
C’è ancora speranza, ci ricorda il Capo dello Stato: e la speranza è nella partecipazione, nella possibilità che la democrazia liberale ci offre di prendere in mano il nostro destino, attraverso soprattutto il voto.
Di seguito alcune frasi che abbiamo voluto far emergere dalle parole del Capo dello Stato. Nell’ultima pagina il discorso integrale.
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