Da giorni il web è in fermento per l’annuncio Disney che sarà la cantante Halle Bailey, afroamericana, ad indossare la pinna di Ariel nel live-action de La Sirenetta. Apriti cielo.
Pioggia di commenti razzisti nei confronti di Halle, con i fan del cartoon infastiditi da un cambio tanto drastico rispetto alla storia originale, se non fosse che la Sirenetta di Hans Christian Andersen fosse già di suo clamorosamente diversa dall’adattamento animato. Su carta, infatti, il principe Eric si innamora di una ragazza umana, e non di Ariel, che non a caso andrà di fatto a suicidarsi. Ma non è tutto, perché Andersen scrisse la celebre fiaba dopo il fallito tentativo di corteggiare Edvard Collin, eterosessuale. Quando quest’ultimo decise di sposarsi, Hans diede vita a The Little Marmaid.
Molti biografi e storici affermano che Andersen fosse bisessuale, esprimendo attrazione tanto per gli uomini quanto per le donne. Non a caso i temi del doppio e del ‘diverso’ risuonano più e più volte, nelle sue opere. Collin era un uomo fuori dalla sua portata, essendo di ceto sociale superiore. Edvard respinse le avances dello scrittore, come scritto dal critico di storia letteraria Rictor Norton.
In alcune lettere scritte al suo amato giovane amico Edvard Collin nel 1835-6, Andersen disse: “La nostra amicizia è come ‘The Mysteries’, non dovrebbe essere analizzata. Ti amo come se fossi una bella ragazza calabrese“.
Prima di sbraitare contro il colore della pelle di una 19enne, gli hater dovrebbero forse riscoprire la Sirenetta originale, già di suo assai diversa dall’Ariel animata di fine anni ’80.
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