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Liguria Pride, Bagnasco annulla le preghiere di riparazione

Noto conservatore e critico nei confronti della legge Cirinnà, il cardinale ha vietato categoricamente gli eventi che si sarebbe dobuti svolgere tra il 13 e il 15 giugno.

liguria pride
2 min. di lettura

Non ho nulla contro chi prega, basta che lo faccia a casa propria. Scherzando, si potrebbe riassumere così quanto successo a Genova, dove il Cardinal Bagnasco ha vietato le preghiere di riparazione organizzate dal sito Santo Rosario per l’Italia. Questa pagina aveva proposto preghiere e processioni in tutta Italia proprio in occasione delle parate per l’orgoglio LGBT. Ma solo per il Liguria Pride è intervenuto Bagnasco, bloccando tutto.

Un intervento a sorpresa. E sicuramente inaspettato. Senza dare troppe spiegazioni, Bagnasco ha semplicemente chiesto ai vari sacerdoti di non organizzare rosari e preghiere, e ha di fatto annullato tutti gli eventi già organizzati. Sul sito sopra citato, sono state infatti eliminate tutte le date e gli orari, così come i punti di ritrovo. Al posto dell’elenco, i gestori del sito hanno scritto:

Siamo spiacenti di dover avvisare che la curia arcivescovile di Genova ha chiesto ai sacerdoti responsabili delle chiese sotto indicate di annullare i momenti di preghiera di riparazione pubblici già programmati. Invitiamo pertanto i fedeli interessati alla riparazione di pregare altrove, in comunione spirituale.

Gli incontri prevedevano un appuntamento per giovedì 13, uno venerdì 14 e addirittura due per sabato, giorno del Liguria Pride. 

La svolta di Bagnasco per il Liguria Pride

La decisione del cardinale ha lasciato sorpresi tanto i contrari quanto i sostenitori dei pride. In passato, aveva criticato la legge Cirinnà in fase di approvazione perché avrebbe equiparato l’unione civile al matrimonio, con gli stessi diritti e doveri (quasi). In occasione di una conferenza episcopale di maggio 2016, aveva ribadito anche che il ricorso della GPA era il colpo finale, preoccupato per queste “nuove famiglie” composte da due uomini o due donne.

Nella stessa conferenza, aveva però affermando anche che la CEI non avrebbe partecipato alla raccolta firme per un referendum abrogativo riguardante appunto le unioni civili (idea proposta proprio in quel periodo). A giustificare tale decisione, tre anni fa, erano state le preoccupazioni raccolte dai sacerdoti, che avevano interpellato i fedeli:

Le preoccupazioni che la gente ci segnala sono altri. I veri problemi del Paese: la mancanza di occupazione per i giovani e la perdita del lavoro per gli adulti, l’assenza di una equità fiscale per le famiglie con figli a carico, che causa denatalità. E poi il diffondersi del gioco d’azzardo.

Insomma, una buona notizia qualche volta arriva anche dalla Chiesa.

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One thought on “Liguria Pride, Bagnasco annulla le preghiere di riparazione

  1. A parte qualche imbecille che si lamenta , anche qui , di una giusta ( a mio giudizio) non interferenza della Chiesa nelle leggi di uno Stato ( ….date a Cesare …) , faccio la stessa considerazione di Virgilio che fa dire a Laocoonte ” timeo Danaos etsi dona ferentes “.

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