Vetements riafferma il proprio aproccio territoriale al mondo della moda. Dopo la prima di Balenciaga con Demna Gvasalia al timone, tutti aspettavamo di vedere come si sarebbero mossi sull’altro lato, il collettivo rivoluzionario da cui tutto è partito. E le cose che si notano sono due. Da una parte una continuità stilistica inquietante che fa da ponte tra i due brand. Una dichiarazione di guerra. Non importa sotto quale egida lavorino, si comportano come una potenza espansionista che ad ogni fashion week acquista potere, e impone il proprio gusto che direttamente o indirettamente da grido underground si è infilato in quasi tutte le collezioni dei designer più giovani, archetipo di questi anni, dal pret à porter allo streetwear. L’altro punto riguarda la mancanza di evoluzione. Il brand certo è riconoscibile. Già iconico. Ma negli anni non fa che perpetuare quella che all’inizio era una bomba, adesso è solo ripetizione. Non si vede un corso nuovo. E oltre all’affermazione di una nuova idea di styling ci si chiede quanto tutto possa continuare prima di perdere inevitalbimente coolness.
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Ciao Jacopo sai che la penso proprio in modo diverso! Tu dici che inizialmente Vetements era una bomba e adesso è solo ripetizione, secondo me è proprio l'opposto. Sia Vetements che Gucci si sono imposti inizialmente portando allo scenario moda contemporaneo una novità e in questo non ci trovo nulla di innovativo, perchè è da anni che ormai è cosi. L'elemento veramente interessante di questi brand sta proprio nelll'assenza di novità. L'elemento eccezionale del loro successo è che si sono imposti attraverso un nuovo metodo di creare tendenza. Poi chissene frega se la loro coolness sparirà, anche un genio come Galliano ormai non è più cool ma questo non cambia il segno che ha lasciato nella moda. Claudio