Considera l’omosessualità ‘un disordine sessuale’, eppure questo non ha fermato uno psichiatra dal ‘curare’ i propri pazienti facendo sesso con loro.
Uno psichiatra di Toronto è stato sospeso dal servizio professionale per aver avuto rapporti sessuali con due suoi pazienti, a cavallo tra gli anni novanta e duemila. Il terapeuta ora rischia la radiazione.
Secondo l’Ordine dei Medici dell’Ontario, il dottor Melvyn Iscove, 72 anni, era “sempre stato interessato a trattare persone che avevano problemi legati al proprio orientamento sessuale”. Una scelta il cui motivo, stando alle accuse dei due uomini ora quarantenni, sembra diventare tristemente chiaro.
In base alle testimonianze riportate dal Toronto Star, Iscove sarebbe un fautore delle teorie del dottor Edmund Bergler, uno psichiatra che studiò l’omosessualità negli anni ’50, concludendone che “Tutti i tentativi di dimostrare che l’omosessualità non è una malattia sono falliti. Non esistono omosessuali felici di esserlo”.
Nonostante l’Ontario abbia messo al bando le terapie di conversione nel 2015, primo stato canadese a farlo, secondo il collegio giudicante Iscove, “pur avendo ammorbidito l’effetto di alcune parti, in fin dei conti resta un sostenitore (degli studi del dottor Bergler)”. Lo psichiatra inoltre non ha voluto rispondere chiaramente se l’omosessualità fosse una malattia e fosse possibile curarla.
Entrambi i pazienti che hanno denunciato lo psichiatra si sarebbero rivolti a lui per problemi legati all’ansia e alla depressione. Tuttavia solo uno dei due aveva legato i propri disturbi ad una possibile omosessualità, l’altro invece sarebbe stato indotto dal dottore a credere che questa fosse la causa.
In più occasioni Iscove si sarebbe masturbato reciprocamente e avrebbe avuto dei rapporti orali con questi pazienti e con uno di loro avrebbe avuto anche un rapporto completo nel suo ufficio. Per entrambi “non c’era coinvolgimento romantico o emotivo nei rapporti sessuali con il dottor Iscove – precisa il rapporto del collegio giudicante – tutti e due credevano che l’attività sessuale fosse parte della terapia e un modo per curarli dall’omosessualità”. Il dottor Melvyn Iscove tuttavia ha negato le accuse e tramite il suo legale ha annunciato che potrebbe impugnare il verdetto.
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