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Raoul Bova nudo sul Venerdì di Repubblica, 25 anni fa storica prima volta per sdoganare la nudità maschile

Il corpo femminile era usato e ammirato. Quello maschile, censurato. Ecco perché l’idea di proporre delle foto di nudo maschile.

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Raoul Bova nudo sul Venerdì di Repubblica, 25 anni fa storica prima volta per sdoganare la nudità maschile - Raoul Bova nudo - Gay.it

Era il 1995 quando Raoul Bova si spogliava e posava per delle foto di nudo (quasi) integrale per IlVenerdì, il supplemento culturale in vendita con Repubblica appunto ogni venerdì. Era la prima volta in Italia che un nudo maschile compariva in un giornale a tiratura nazionale.

Era il 26 maggio 1995, 25 anni fa. E’ una data da ricordare non perché il protagonista degli scatti era il bellissimo e dal fisico perfetto Raoul Bova, ma per quello che quelle stesse foto volevano rappresentare. La redazione del Venerdì spiegò, in quell’occasione, che l’intento era quello di proporre la sensualità del corpo maschile. Un modo insomma per mettere la parola fine alla censura. Una censura, però, che non valeva per il corpo femminile, che già da anni era “sfruttato” in articoli piccanti e calendari.

Gli scatti mai visti in Italia: non solo Raoul Bova

A partecipare a questo progetto, non c’era solamente Raoul Bova. Negli scatti di nudo si potevano ammirare anche il ballerino Raffaele Paganini (uno dei pochi insieme a Raoul Bova a spogliarsi), gli attori Massimo Ghini (in pigiamone e reggiseno) e Ennio Fantastichini (coperto da un telo rosso), e il conduttore e attore Luca Barbareschi.

Escluso quest’ultimo, le foto degli altri partecipanti non erano certo comparabili con quelle di Bova, limitandosi negli scatti di nudo. Barbareschi e in parte anche Paganini, invece, furono gli unici assieme al collega a posare quasi completamente nudi.

Barbareschi, in particolare, si prestò anche a una foto di nudo, integrale e addirittura frontale.

Raoul Bova si mise a nudo anche in altre occasioni. Ricordiamo solo quella più importante, nel 2013, scelto come testimonial per la lotta contro l’AIDS. Oltre a essere presente nello spot diffuso dal ministero della Salute, l’attore ed ex nuotatore professionista era apparso anche sulla copertina del settimanale Chi, senza vestiti, abbracciato da un uomo e da una donna. In mano, aveva un preservativo. In quell’occasione, aveva spiegato che quell’immagineracchiude il messaggio che vogliamo trasmettere, vale a dire l’importanza della prevenzione e l’uso del preservativo nei rapporti sessuali occasionali, sia etero sia omosessuali“.

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