Tra i rave e dio, tra gli dei e le possessioni, oltre il presente, oltre il sesso e oltre il cielo: ecco 5 libri LGBT+ usciti di recente, che offrono un punto di vista nuovo su quello che siamo, su quello che saremo.
1) Panico Drag. Il caso Boulton e Park, AA. VV., Wom Edizioni
Londra, 1870. Frederick Park ed Ernest Boulton – altrimenti chiamatə Fanny e Stella, altrimenti dettə ancora He-She-Ladies – convivono, sono cross-dresser e spesso si prostituiscono. In una notte di aprile, la polizia si introduce in casa loro, li segue fino al teatro in cui si esibiscono e li arresta. L’accusa? Indecenza e sodomia. Per due anni, Park e Boulton sopportano vessazioni, ingiustizie e libertà negate. Solo al termine di un lunghissimo e vergognoso processo vengono dichiarati innocenti. Da qualunque parte la si guardi, la loro storia sconvolge la morale pubblica. La sconvolge oggi, come la sconvolgeva ieri. Panico drag (Wom Edizioni) rinnova il discorso intorno al moralismo vittoriano e, al tempo stesso, dice molto di quello che siamo diventati.
2) Raving, McKenzie Wark, Nero Editions
Sospeso tra l’autofiction, l’autotheory e il pamphlet, Raving di McKenzie Wark (Nero Editions) è il ritratto deflagrante di una nuova generazione di raver, l’analisi ravvicinata di una subcultura newyorkese – soprattutto queer e trans – che fa e rifà il mondo. In un’epoca come la nostra, in questo tempo di cemento e rinnovato proibizionismo, di moralismo e tentato indottrinamento, Wark rende palese l’esigenza di riscoprire e ricostituire lo spazio del rave. Una zona franca e metamorfica, germinale e magmatica, che è un cerimoniale di vita e di assuefazione, un rituale di stordimento che consente di abbandonare la realtà, l’illusione produttiva e il nostro stesso corpo per diventare puro essere, esistenza in potenza. Il rave come pratica, come forma di resistenza.
3) Divinità queer, Roberto Strongman, Mimesis
Vodou haitiano, candomblé brasiliano, santerìa cubana: in Divinità queer Roberto Strongman, professore di Black Studies all’Università di Santa Barbara, analizza le religioni afrodiasporiche e i culti sincretici per guardare ai nostri corpi come precipitati della transcorporeità, come commistione tra la carne – l’umano – e lo spirito, il divino. Per altro, cosa ancora più interessante, questo incontro tra trascendenza e materialità è, secondo la sua teoria, generativo, ossia capace di produrre nuove identità che prescindono dal sesso assegnato alla nascita. Divinità queer è un’esortazione ad abbracciare alcuni princìpi propri delle religioni dell’atlantico nero, a considerare il corpo come un luogo aperto e rivalutare il significato profondo delle possessioni e della trance.
4) Perdita e rigenerazione, Judith Butler, Marsilio
Dalla autrice di Questione di genere e altri testi fondativi del femminismo contemporaneo (e post-contemporaneo), Perdita e rigenerazione (Marsilio) allarga il discorso sullo stato dell’arte e riflette sul ruolo dell’artista nel mondo contemporaneo. Di fronte all’inevitabilità della fine, dinnanzi all’Apocalisse climatica e all’entropia di tutte le cose, Judith Butler si chiede cosa possa fare l’arte, e come possano lə artistə, tuttə lə artistə, provare a creare forme di bellezza che battaglino per la vita nel bel mezzo della morte, della violenza di genere e dell’odio razziale.
5) Il terzo sesso, Ines Testoni, Il Saggiatore
Da questa parte gli uomini, dall’altra le donne: sin dal principio la differenza è stata indiscutibilmente netta e assolutamente ingiusta, discriminatoria e marginalizzante nei confronti di quello che De Beauvoir chiama il secondo sesso. Il mondo – per come lo conosciamo, almeno – è diviso e divisivo, sempre polarizzato, sempre binarizzato. Ines Testoni, autrice per Il Saggiatore di Il terzo sesso si immerge negli abissi di questa frattura e prova a decostruirne i motivi, i preconcetti che l’hanno resa reale, i sistemi di potere che l’hanno alimentata. Come Butler, anche Testoni si interroga sul mondo che verrà, che può essere compreso e abitato solo abbandonando il pensiero binario e abbracciando una filosofia della pluralità.
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