E ai miei figli come lo spiego? Che assurdità – è vero! – non c’è niente sa spiegare!
Ecco cinque libri per piccinə a per imparare ad ascoltare, a scoprire, a sviluppare consapevolezza, una consapevolezza sbrigliata, autonoma e rispettosa.
1) Fiabe straordinarie per famiglie non ordinarie, Elisa Binda e Mattia Perego, Einaudi Ragazzi
Di famiglie non si smette mai di parlare, anzi il discorso sembra continuamente (e tristemente) rinnovarsi: dal calo della natalità alle adozioni, dalle crociate contro le famiglie omogenitoriali ai bonus del governo per quelle con più di due figli a carico, dalle queer family ai dibattiti intorno alla pubblicità di Esselunga. Se la politica ancora cerca di ancorarci a un’idea vetusta (e fascista) di famiglia, spesso i libri e la cultura possono aiutarci a costruire riflessioni intelligenti e germinali. Fiabe straordinarie per famiglie non ordinarie di Elisa Binda e Mattia Perego (Einaudi Ragazzi) raccoglie dieci fiabe per famiglie non ordinarie. Storie di principesse figlie di sovrani separati, sempre divise tra un castello e l’altro, e di bambine figlie di due papà. Storie di fanciulli che hanno solo la mamma e di affetti giudicati male. Famiglie allargate o monche, monoparentali, omogenitoriali, multietniche e adottive. Un libro per piccini, certo, che non farebbe male neppure a qualche adulto, però.
2) Una casa di nuovo, Colleen Rowan Kosinski, Terre di Mezzo
Una casa è la somma delle persone che la abitano. Una mamma, un papà e tre bambini lasciano la casa in cui si sono amati e si sono detti famiglia per trasferirsi altrove. Allora, la casa soffre, la casa perisce, cade in rovina. Poi, ecco, che torna abitarsi: ecco due uomini, la sistemano, se ne prendono cura e mentre lo fanno, si prendono cura l’uno dell’altro, si amano e provano a dirsi famiglia. Arriva anche una bambina e, allora, tutto torna a fiorire. Un albo illustrato da Valeria Docampo, che sa commuovere e definire gli affetti: Una casa di nuovo.
3) Il bosco in casa, Sarah Vergna, Settenove
Lə amicə di Settenove, casa editrice specializzata in tematiche di genere, portano in Italia una storiella che fa incontrare il discorso green a quello sui diritti civili. La piccola protagonista dai capelli rossi descrive il procedimento di coltivazione domestica di fragoline e, intanto, ci trasporta tra le mura della sua casa a osservarla ridere e giocare felici con i suoi genitori: un papà e il suo compagno. Così, mentre inermi lasciamo che una bimba ci faccia conoscere qualche segreto di riciclo ed economia domestica, proviamo a ricordarci che una famiglia è – e dovrebbe essere – libera da ogni tipo di legittimazione esterna. Il bosco in casa è un libro illustrato da Astrid Tolke, adatto a chiunque abbia superato i tre anni d’età.
4) Così come sono, Hélène Druvert, Franco Cosimo Panini Editore
Scenografico e coloratissimo, questo albo firmato Hélène Druvert racconta quanto sia importante crescere nella piena accettazione della propria complessità e delle proprie sfaccettature. Con delicatezza e lungimiranza, Così come sono usa il linguaggio dei più piccoli per dire loro che essere sé stessi spesso è difficile, sì, ma irrinunciabile.
5) Maschio femmina, Joana Estrela, Mondadori
Maschio o femmina? – si chiede sempre alle coppie in attesa. Maschio o femmina? – come se non contasse altro, come fosse l’informazione più interessante, la più fondamentale. Maschio o femmina?. La risposta sembra semplice, ma spesso, una volta superata la fase in cui non possiamo definirci, tutto è (fortunatamente) più complesso e sfumato, la nostra identità scivola dalla dualità del binarismo. Maschio femmina di Joana Estrela è un libro per chiunque voglia iniziare a riflettere intorno al genere.
Un consiglio in più:
6) La battaglia del bosco senza nome, Diego Passoni, Il Battello a Vapore
Pur non affrontando in modo diretto le tematiche legate ai diritti e alla consapevolezza LGBTQIA+, La battaglia del bosco senza nome di Diego Passoni è un delizioso romanzo per bambini e bambine che racconta la crescita e tutti i suoi dubbi, la paura di diventare grandi e la necessità di trovare il proprio posto nel mondo, la zona franca in cui potersi dire liberə. Ne abbiamo parlato con l’autore qui.