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‘Siete gay? Niente casa’: ennesimo caso di omofobia dalla provincia di Verona

Arriva dalla provincia di Verona l’ultimo caso di omofobia ‘immobiliare’. Ancora una casa negata ad una coppia gay.

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2 min. di lettura

Arriva da Castelnuovo del Garda, in provincia di Verona, l’ultima denuncia omofobia di stampo immobiliare.

Marco Biasetti, 41enne mantovano, e Giorgio Colpani, 30enne bergamasco, hanno espresso il loro sdegno sui social, lo scorso 8 maggio, dopo aver incassato un no ad una casa in affitto solo e soltanto perché coppia gay.

Ma in che anno siamo??? 2018 ?!?!? Sappiate che a quanto pare non è cambiato nulla da 50 anni fa ad oggi. Stiamo cercando casa ormai da più di un mese. Oltre a vari bidoni di agenzie che di professionale hanno ben poco, ci imbattiamo proprio in queste due settimane in proprietari che non concedono l’affitto del loro appartamento a Camalavicina, dopo aver consegnato tutta la documentazione, fatto regolare proposta economica. La motivazione?! perché non siamo una coppia tradizionale ci dice la signora dell’agenzia di riferimento; già…!!! Tradizionale con una mamma un papà e dei figli… Sappiamo che i proprietari lavorano in una scuola a Verona. Mi piacerebbe tanto poter fare due parole con questi due egregi signori e comprendere che cosa gli passa per la testa. Sono e siamo senza parole“.

Intercettati dall’Huffington Post, Marco e Giorgio, coppia dal 2011, si sono giustamente detti basiti: “Il giorno in cui avremmo dovuto chiudere ufficialmente, dopo che l’incontro era stato rinviato un paio di volte, dall’agenzia ci hanno telefonato per comunicarci che non ci avrebbero affittato l’appartamento perché i proprietari non volevano, visto che non siamo una coppia tradizionale. Dopo un primo momento di stupore, abbiamo realizzato. E ci siamo rimasti malissimo”. “Ci siamo sentiti ghettizzati, ammutoliti e vuoti. Ci vogliamo bene, stiamo costruendo un futuro con le nostre mani, i nostri sacrifici“.

Immancabile la solidarietà, da amici e non, con il lieto fine fortunatamente diventato realtà.

Ora possiamo rassicurare tutti. Questa mattina abbiamo incontrato i proprietari di un’altra casa. È proprio vero che quando si chiude una porta si apre un portone. La casa in questione è ben più grande di quella vista precedentemente e negata per il fatto che siamo una coppia non tradizionale, siamo in mezzo alla natura e con la possibilità di fare la mia musica tutte le ore (beh dai non proprio tutte).
I proprietari disponibilissimi e sorridenti. Ringrazio anche tutti coloro che mi hanno risposto al post precedente e scritto in questi giorni. Grazie anche a Monica Cirinnà di cuore della condivisione. Nonostante la felicità e l’emozione del momento rimane l’amaro per ciò che è successo“.

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