A Verona una coppia di migranti gay è alla disperata ricerca di una casa dove poter finalmente vivere insieme. Nonostante gli sforzi, per S. e A. trovare una sistemazione adatta è diventato un’impresa quasi impossibile. Hanno già dovuto affrontare lunghe separazioni e lavorare in province diverse. Una situazione complicata, a causa di vari fattori.
Il principale ostacolo è rappresentato dal fatto che, per un migrante, trovare una casa è sempre un’ardua sfida. Tuttavia, per S. e A., la discriminazione omofobica all’interno della propria comunità di migranti ha reso la situazione ancora più difficile. Ogni volta che la coppia cercava di condividere una casa con altre persone, una volta rivelata la relazione, S. e A. venivano respinti. È capitato anche di subire violenze fisiche. Una volta S. è stato letteralmente cacciato di casa nel cuore della notte dopo essere stato scoperto in intimità con A.
Recentemente, A. ha trovato un lavoro in una fabbrica nella stessa città in cui S. lavora da tempo. Sembrava che finalmente i due avessero trovato una soluzione, condividendo un appartamento. Ma ancora una volta l’omofobia della propria comunità li ha travolti e ora si ritrovano nuovamente a dover lasciare casa entro fine mese.
La denuncia è stata fatta dal Circolo Pink di Verona, che gestisce il Pink Refugees, nato per fornire assistenza e accoglienza a migranti LGBTQIA+ presenti sul territorio veronese e non solo (qui un’intervista a Pietro Turano che ci spiegava il Refugees LGBT di Roma, lo stesso che nel 2022 accolse un giovane rifugiato gay ucraino).
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Nell’appello di Pink si cerca disperatamente un appartamento o una stanza da affittare per S. e A. I due sono rifugiati riconosciuti e, dal momento che temono l’omofobia nel loro paese d’origine, hanno cercato rifugio altrove e si sono uniti civilmente da quasi due anni.
È fondamentale, si spiega nell’appello, lanciare un segnale di solidarietà e sostenere S. e A., dimostrando che una coppia gay di origine africana può vivere insieme come tante altre coppie omosessuali bianche, e che, come migranti, hanno diritti e meritano il supporto di una società solidale. Non dobbiamo permettere che l’omofobia all’interno della comunità nera, unita al razzismo sistemico di quella bianca, prevalga su una lotta per il diritto all’uguaglianza e alla convivenza.
immagine di copertina creata con intelligenza artificiale
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