Interpellato a margine di un convegno sulla Manifattura 4.0 al Politecnico di Milano, Ivan Scalfarotto ha detto la sua nelle scorse ore sul patrocinio negato dalla Regione Lombardia (con a capo Roberto Maroni) al Milano Pride in programma per sabato 24 giugno.
“Cosa dire? Cadono le braccia. Milano è la capitale dell’inclusione in Italia e chi dice il contrario nega la realtà e prende una posizione che è destinata a sicura sconfitta”. Il sottosegretario allo Sviluppo economico, primo membro del governo italiano a essersi unito civilmente con il compagno, incalza: “Milano ha dimostrato in più di un’occasione di essere la città dell’apertura e del rispetto reciproco. Ogni volta che il governo regionale lombardo si chiude, invece, le conseguenze anche economiche ricadono sulla Regione stessa”.
Il rammarico è evidente, ma il messaggio che Scalfarotto invia è chiaro: “Il talento che noi accogliamo a Milano e in Lombardia proviene da tutti i colori, gli orientamenti sessuali, le abilità e disabilità, le età e le religioni. Dobbiamo essere aperti a tutti e dare sempre un messaggio: a Milano e in Lombardia chiunque è benvenuto, rispettato e incluso”.
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