MILANO – Carlos Alberto Veloso, 30 anni, di origine brasiliana, è stato trovato senza vita sabato all’interno del suo appartamento in una elegante palazzina in piazza Luigi di Savoia, a due passi dalla Stazione Centrale di Milano. L’uomoo è stato ucciso con due colpi alla testa sferrati con un vaso di cristallo. Gli investigatori scavano nella vita privata dell’uomo, un trentenne in Italia da qualche anno e che per tutti era semplicemente uno straniero che si guadagnava da vivere facendo il domestico.
Si cerca soprattutto negli ambienti omosessuali che Carlos era solito frequentare. Secondo alcune testimonianze, in passato si era anche prostituito: alto, dal fisico scultoreo, non poteva passare inosservato.
Il cadavere del giovane brasiliano è stato trovato in una pozza di sangue nel letto, pancia in giù, la testa fracassata. Nessun segno di effrazione sulla porta di ingresso del palazzo e nemmeno su quella dell’appartamento. La porta della camera da letto chiusa a chiave. A dare l’allarme è stato il padrone di casa, un italiano di 38 anni che a Carlos ha affittato quel monolocale oltre ad assumerlo come domestico; ad insospettirlo, sino a convincerlo ad andare a dare un’occhiata, l’assenza dal luogo di lavoro che durava, ormai, da un paio di giorni. Dall’appartamento mancano un registratore Dvd e una Play Station.
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