Alzi la mano chi si ricordava dell’attuale presenza in Senato di Paola Binetti, 77enne ex Margherita, ex Partito Democratico e da 11 anni all’UDC. Dopo l’apertura della crisi di governo firmata Mattia Renzi e Italia Viva, Giuseppe Conte chiederà la fiducia tra lunedì e martedì prima alla Camera e successivamente al Senato. Soprattutto qui, a Palazzo Madama, ci saranno da ‘rimpiazzare’ i 18 senatori renziani in fuga dalla maggioranza, con Pd, 5 Stelle e LEU a caccia di ‘responsabili’ per tenere in piedi la legislatura ed evitare il voto anticipato nel pieno di una pandemia. Nomi che potrebbero arrivare dalle fila del Gruppo Misto, da senatori di Italia Viva in contrasto con Renzi e dai berlusconiani. Ma non solo.
Tra i tanti papabili nomi emersi nelle ultime 24 ore come potenziali ‘soccorritori’ al Conte II, spicca anche lei. La senatrice Paola Binetti, storica ‘nemica’ della comunità LGBT nazionale, a lungo in prima fila nel combattere battaglie contro i nostri diritti, denunciata dalle associazioni LGBT nazionali.
“Il sostegno a Conte? Solo se lo decide tutto il mio partito. Ma se il premier vuole il nostro appoggio, deve tener presenti anche i nostri valori: da quello della vita alla famiglia“, ha oggi precisato Binetti su LaRepubblica, mettendo subito le mani avanti nei confronti di un possibile ingresso in maggioranza. “Detto ciò, io personalmente, da sola, nella maggioranza, lasciando l’opposizione dove ho fatto tante battaglie, non andrei“. È chiaro che il DDL Zan non potrebbe mai e poi mai andar giù a simili new entry, scontrandosi immediatamente con quanto detto ieri dal relatore Pd Alessandro Zan a noi di Gay.it: “Quello che si è ottenuto alla Camera, deve essere approvato così com’è anche al Senato. A prescindere dal Governo che ci sarà. Questa è una battaglia che farò fino all’ultimo“. Con senatori UDC decisivi proprio in senato, dove il DDL deve ancora essere approvato, tutto ciò apparirebbe semplicemente irrealizzabile.
Nel 2007, come dimenticarlo, in tv Binetti disse che l’omosessualità è una “una devianza della personalità“, perché a suo dire l’essere gay sarebbe un comportamento “molto diverso dalla norma iscritta in un codice genetico, morfologico, endocrinologico e caratteriologico“. Per queste parole venne denunciata dal Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli. Nel 2008, quando era ancora all’interno del PD, precisò che “non voterò nessuna normativa giuridica a tutela delle coppie gay“, attaccando a testa bassa i DICO, fino a mettere in relazione pedofili e omosessuali: “Tendenze omosessuali fortemente radicate presuppongono la presenza di un istinto che può risultare incontrollabile. Ecco: da qui scaturisce il rischio pedofilia“. Nel 2009, quando Anna Paola Concia provò ad introdurre nel codice penale l’aggravante dell’omofobia, Binetti votò contro al suo stesso partito, perché “per come era formulata la legge, le mie opinioni sull’omosessualità, e quelle di tante altre persone, potevano essere individuate come un reato“. Speriamo solo che la storia non debba ripetersi, 12 anni dopo, a pochi passi dal traguardo di una legge attesa quasi 30 anni.
Chiamateli responsabili, chiamateli costruttori, chiamateli come vi pare. Ma non chiamate Paola Binetti.
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Messaggio alla redazione di gay.it; per anni avete lisciato il pelo, e avete continuato a farlo fino a ieri, a RenziE e ai renziani. Ora vi brucia che il vostro beniamino traditore e affamato di potere per interessi personali e delle lobby che sostengono il suo partituncolo (cioè un comitato d'affari senza nessun valore e ideale se non quelli personalistici) sta rimettendo l'Italia in mano alla melma oscurantista e clerico-omofoba. Avete sempre lisciato questa banda di irresponsabili e il loro ridicolo capetto, ora piangetene le conseguenze!!!
Il matrimonio è un Negozio, non un contratto. Il contratto è l’accordo fra due o più parti per costituire,regolare od estinguere rapporti Patrimoniali fra di loro. Nel matrimonio l’elemento della patrimonialità non è L’obbligazione principale. Il termine società naturale fondata sul matrimonio va interpretato in virtù dell’art 2 costituzione non della dottrina sociale cattolica. Studia! Come fanno tanti giovani italiani!
siete davvero geniali, no a 'sta vecchia bigottona, e quindi si a un governo di estrema destra a guida Salvini/Meloni?