PISA – Cosa fa la sinistra per i gay? Finalmente, domenica 15 settembre, ci sarà l’occasione per porre questa domanda direttamente ai dirigenti del più importante partito della coalizione all’opposizione, e nella fattispecie a Luciano Violante, capogruppo DS alla Camera. L’appuntamento è per il "Gay Day" della Festa Nazionale dell’Unità di Modena, una giornata dedicata ai temi dell’omosessualità, nel corso della quale si svolgerà, alle 11, l’assemblea nazionale del Cods – Coordinamento Omosessuali dei DS – alla presenza di Violante, e alle 18 un dibattito con il presidente della Regione Toscana Claudio Martini sulla legge regionale contro le discriminazioni per orientamento sessuale in fase di approvazione.
Due appuntamenti ricchi di significato. Al dibattito del pomeriggio, parteciperanno anche Franco Grillini, deputato DS e presidente onorario Arcigay, e Fiorella Ghilardotti, deputata al Parlamento Europeo DS-PSE, e sono previsti interventi di Alessio De Giorgi, Corrada Giammarinaro e Andrea Benedino: si valuteranno le strategie grazie alle quali il modello della legge toscana possa fungere da apripista per altre leggi regionali e, infine, per portare efficacemente in Parlamento una proposta analoga. In sostanza, gli omosessuali vogliono riferirsi a quella parte della sinistra, incarnata in questo caso nel presidente della Regione Toscana Martini, e portarla come esempio al resto del partito perché le sue posizioni ufficiali cambino, schierandosi in maniera più aperta in difesa dei diritti dei gay.
L’assemblea della mattina, dal canto suo, sarà l’occasione per verificare questa disponibilità della dirigenza del partito. Il capogruppo Violante è un interlocutore sicuramente importante da questo punto di vista, che potrà rispondere alle domande dei gay. «Non ci possiamo più accontentare che la questione gay venga affrontata tra le "varie ed eventuali" – afferma deciso Andrea Benedino, portavoce nazionale del Cods – occorre che sia una priorità nell’agenda politica dei DS».
«Noi non abbiamo mai fatto sconti a nessuno – continua Benedino – Anche in passato abbiamo sempre denunciato quei casi in cui provvedimenti locali in difesa dei diritti civili, come l’approvazione in qualche comune del registro delle unioni di fatto, venivano bloccati proprio da amministratori di centrosinistra. E oggi, chiediamo in maniera ancora più ferma l’attenzione del partito sulle nostre problematiche».
Dopo aver disatteso le aspettative di buona parte del suo elettorato in materia di diritti civili e tutela delle minoranze, negli anni in cui è stato al governo, oggi il centrosinistra sembra guardare con maggiore attenzione ai movimenti della base sociale, incluso quello omosessuale. Un segnale in questo senso lo aveva già dato il segretario dei DS, Piero Fassino, che pochi mesi fa era intervenuto al congresso nazionale Arcigay a Rimini, nel tentativo di rinnovare il sodalizio tra gay e sinistra un tempo considerato indissolubile.
Ma oggi quel legame è tutto da ricostruire: nessuno può nascondersi il fatto che la destra è al governo anche grazie ai voti dei gay, e che quindi se la sinistra vuole ricongiungersi con i suoi storici sostenitori, deve assumere come priorità le loro esigenze. Questo è molto chiaro anche per Benedino, che dice: «Oggi più che mai non siamo disposti a fare sconti». E se lo dice lui, che è portavoce dell’associazione omosessuale più vicina ai DS, c’è da credere che il partito dovrà davvero affrontare seriamente la questione gay.
L’appuntamento modenese nasce con lo scopo di segnare un tappa fondamentale in questo cambiamento di atteggiamento da pare della sinistra. Staremo a vedere.
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