L’annuncio a sorpresa, che ha immancabilmente suscitato polemiche. La Berlinale ha cancellato i premi per il miglior attore e la miglior attrice al Festival del Cinema di Berlino, i famigerati Orsi d’Argento, sostituendoli con un doppio premio ‘neutro’ rispetto al genere. Per la miglior performance da protagonista e da non protagonista (fino ad oggi assente).
Inevitabile la spaccatura, tra favorevoli e contrari. D’altronde solo in campo recitativo esiste una distinzione tra ‘uomini’ e ‘donne’ (regista, sceneggiatori, scenografi, ecc, gareggiano tutti insieme appassionatamente), ma da sempre, sin dalla primissima edizione degli Oscar del 1929, attori e attrici non hanno mai corso in un’unica categoria. Fino ad oggi, perché almeno al Festival di Berlino, nato nel 1951, dal 2021 questo sarà incredibilmente realtà. Uguale decisione era stata presa anni or sono anche dagli MTV Awards (con Emma Watson prima storica vincitrice del premio gender neutral nel 2017, grazie a La Bella e la Bestia), ma mai nulla di simile era stato fatto in un Festival tanto importante.
Tra gli italiani ad aver vinto l’Orso d’Oro a Berlino Alberto Sordi per Detenuto in attesa di giudizio (1972), Michele Placido per Ernesto (1979), Gian Maria Volonté per Il caso Moro (1987) ed Elio Germano per Volevo nascondermi (2020). Tra le attrici, invece, solo Elsa Martinelli per Donatella (1956) e Anna Magnani per Selvaggio è il vento (1958). Avremmo avuto gli stessi trionfi, se ci fosse stato un unico premio per attori e attrici?
“Crediamo che non separare i premi nel campo della recitazione in base al genere costituisca un segnale per una consapevolezza più sensibile nell’industria cinematografica”, hanno commentato Carlo Chatrian (direttore artistico della Berlinale) e Mariette Rissenbeek (direttore esecutivo della Berlinale).
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