Nel fine settimana è andata in archivio la 74ª edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino, con l’Orso d’Oro andato al documentario Dahomey di Mati Diop. Italia a bocca asciutta con i suoi due film in Concorso, mentre il Teddy Award 2024, riconoscimento che da 38 anni celebra il meglio della programmazione queer vista al Festival, ha svelato i suoi vincitori.
Miglior film All Shall Be Well di Ray Yeung, con protagoniste Angie e Pat,coppia lesbica benestante sulla sessantina. Vivono insieme da 30 anni nell’appartamento che Pat possiede a Hong Kong. La loro relazione è accettata dai loro amici e dalle loro famiglie, le due donne sono amate da coloro che le circondano. Dopo che Pat muore inaspettatamente, Angie non è solo supportata emotivamente dalla sua cerchia di amici, ma anche, almeno all’inizio, dalla famiglia di Pat. Tuttavia, a poco a poco, le discussioni sulla sepoltura e sull’eredità portano ad un allontanamento. Angie non ha il diritto legale di rimanere nell’appartamento che condivideva con Pat ed è in balia della sempre minore benevolenza della famiglia della sua defunta partner. Supportata dalla famiglia prescelta, Angie intraprende un viaggio di emancipazione in età avanzata.
Come in “Suk Suk”, Ray Yeung guarda ancora una volta alla vita quotidiana, spesso precaria, della vecchia comunità queer. Nel personaggio di Angie, crea un’eroina lesbica tranquilla ma allo stesso tempo straordinariamente resistente.
Il Teddy Award per il miglior documentario è stato assegnato a Teaches of Peaches di Judy Landkammer e Philipp Fussenegger.
Girato durante il “Teaches of Peaches Anniversary Tour” nel 2022, questo documentario intreccia gemme d’archivio esclusive con filmati dal tour per catturare il viaggio di trasformazione della canadese Merrill Nisker nella potenza culturale acclamata a livello internazionale che è Peaches. Dall’inizio dello spettacolo alle prove rigorose e alle esibizioni da urlo, il film offre uno sguardo intimo al funzionamento interno del tour. Come musicista, produttrice, regista e artista femminista, Peaches ha trascorso oltre due decenni sfidando le aspettative di genere, consolidando il suo status accanto alle icone del pop e dell’industria musicale. La sua intrepida originalità ha messo in discussione le norme sociali, smantellato gli stereotipi e affrontato le strutture di potere patriarcale. Con uno spirito tagliente, ha sempre sostenuto i diritti LGBTQIA+ e affrontato questioni di genere, identità e sesso, lasciando un segno indelebile nella cultura popolare.
Il Teddy per il miglior corto è andato a Grandmamauntsistercat di Zuza Banasińska. Creato partendo da materiali d’archivio dell’Educational Film Studio di Łódź, il film racconta la storia di una famiglia matriarcale attraverso gli occhi di un bambino alle prese con la riproduzione di sistemi ideologici e rappresentativi. Originariamente ideato come strumento didattico e propagandistico nella Polonia comunista, il filmato viene riproposto come luogo di memoria auto-fittizia. La classica figura della strega slava, Baba Yaga, viene qui reinventata come una dea preistorica dell’epoca del matriarcato. Questa trasformazione provoca riflessioni stratificate sulla parentela e sull’identità, mentre il bambino si muove tra ruoli di genere binari. Le donne della famiglia trovano casa nell’archivio, impegnandosi in un processo di creazione di sé e del mondo che trasforma le immagini spesso sessiste e antropocentriche in strumenti di libertà e resistenza.
Il Jury Award è andato a Crossing di Levan Akin. Lia, un’insegnante in pensione, ha promesso di scoprire cosa sia successo a sua nipote Tekla, scomparsa da tempo. Quando Lia apprende da un vicino, Achi, che Tekla potrebbe aver lasciato la loro terra natale in Georgia per andare in Turchia, Lia e Achi partono insieme per trovarla. Arrivati a Istanbul scoprono una bellissima città piena di connessioni e possibilità. Ma cercare qualcuno che non ha mai avuto intenzione di essere trovato è più difficile di quanto si aspettassero, finché non incontrano Evrim, un avvocato che lotta per i diritti delle persone trans…
Infine, lo Special Teddy Award è stato assegnato al 79enne Lothar Lambert.
A seguire tutti i vincitori del Festival di Berlino 2024.
Orso d’oro: Dahomey di Mati Diop
Orso d’argento, gran premio della giuria: Yeohaengjaui pilyo di Hong Sang-soo
Orso d’argento, premio della giuria: L’Empire di Bruno Dumont
Orso d’argento per il miglior regista: Nelson Carlos De Los Santos Arias per Pepe
Orso d’argento per la migliore interpretazione da protagonista: Sebastian Stan per A Different Man di Aaron Schimberg
Orso d’argento per la migliore interpretazione da non protagonista: Emily Watson per Small Things Like These di Tim Mielants
Orso d’argento per la migliore sceneggiatura: Matthias Glasner per Sterben
Orso d’argento per il miglior contributo artistico: Martin Gschlacht per la fotografia di Des Teufels Bad di Veronika Franz e Severin Fiala
Teddy Award
- Miglior lungometraggio: All Shall Be Well di Ray Yeung
Miglior documentario: Teaches of Peaches di Philipp Fussenegger e Judy Landkammer
Miglior cortometraggio: Grandmamauntsistercat di Zuza Banasińska
Premio della giuria: Crossing di Levan Akin
Premio speciale: Lothar Lambert
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