Berlusconi: i gay sono tutti dall’altra parte…

Stanno tutti sull’altra sponda, i gay. Silvio Berlusconi cerca di fare dell’umorismo e li colloca d’ufficio tutti a sinistra. Le reazioni da destra e sinistra.

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MILANO – Intervenendo alla campagna politica in supporto del candidato a sindaco di Monza, il leghista Marco Mariani, l’ex Presidente del consiglio e leader del centro-destra Silvio Berlusconi si è cautamente tenuto alla larga da ogni possibile leggerezza o mancanza di rispetto al mondo femminile ma a una battuta “spiritosa” sui gay non ha saputo resistere. Partendo dal fatto che il secondo nome del candidato è Maria ha commentato che «A me Marco Mariani piace anche perché ha come secondo nome Maria, il che dimostra che ha un intuito simile a quello delle signore. È positivo perché le donne capiscono cose che noi uomini non capiamo. Gli uomini arrivano sempre dopo. Le donne hanno più intuito, quell’intuito tipicamente femminile che non hanno gli uomini e nemmeno i gay. Ma i gay – ha aggiunto Berlusconi – sono tutti dall’altra parte…».
Alla ‘battuta’ berlusconiana hanno commentato in tanti. Il vice-presidente del Consiglio Francesco Rutelli, leader della Margherita, durante la trasmissione Ballarò ha detto che si tratta di «battute secondo me fastidiose» e ha aggiunto che «per fortuna non è più l’epoca in cui se fai una battuta sui gay viene giù il teatro come durante l’avanspettacolo: la trovo una cosa davvero infelice e inopportuna.» A Giuseppe Giulietti, dei Ds, «piacerebbe che tutti gli omosessuali fossero con il centrosinistra ma così non è, e Berlusconi – dice Giulietti – chiedere scusa a tutti i gay che simpatizzano per il centrodestra, che lavorano con lui, che gli sono in qualche modo vicini.» Carlo Ciccioli, deputato di An e medico psichiatra, ha commentato dicendo che «Parlare di omosessualità attraverso il clamore delle battute o attraverso la contrapposizione destra-sinistra è inutile e dannosa sia a destra che a sinistra. Bisognerebbe parlare di questi temi in termini civili e sereni perché l’omosessualità innalzata sugli altari diventa macchietta ma nascosta negli armadi diventa sofferenza e dolore.» Ciccioli ha aggiunto che «il Cavaliere non credo pensi veramente che l’omosessualità sia tutta a sinistra; pensa piuttosto che le persone più ‘tradizionali’ siano la maggioranza nel paese e con queste battute sopra le righe cerca il consenso dei grandi numeri.»
Anche uno dei grandi fan del Cavaliere, il regista Franco Zeffirelli, non pare essersi molto divertito: «So che per lui è molto difficile – ha detto al Corriere della Sera – ma supplicherei Silvio di non dire sempre battute spiritose ad ogni occasione, a scanso di fraintendimenti.» Zeffirelli assicura che Berlusconi «è amicissimo di un’infinità di persone che hanno fatto questa scelta, ne apprezza l’ingegno, non c’è ghettizzazione» e ha rimarcato che «dare un significato politico secondo il comportamento a letto mi pare insostenibile. Ma il fatto è che certi lo fanno, un po’ se la tirano addosso da soli, come Grillini, Pecoraro, quell’altro in Puglia Che i gay siano appoggiati dalla sinistra è innegabile, le fanno gola.» Davvero avvilente che una persona di cultura come Zeffirelli non prenda atto che in tutte le democrazie occidentali ci sono politici eletti a rappresentanza della comunità omosessuale, che certo cercano voti, come tutti i politici, ma al tempo stesso si battono anche per i diritti di una minoranza a cui lui stesso appartiene.
Il presidente di Arcigay veneto e consigliere comunale Ds a Padova Alessandro Zan propone che tutti i gay e lesbiche che hanno votato per la Cdl scrivano una lettera a Berlusconi per dirgli che si sentono offesi e che «che non lo voteranno più». Dal canto suo Enrico Oliari, militante di An e esponente dei gay che sostengono il centro-destra afferma ad Affaritaliani.it che «i gay sono sia a destra che a sinistra, l’omosessualità’ non ha colore.» Oliari ammette che essere gay a destra «è più difficile ma non vedo perché per essere omosessuali dovremmo rinunciare ai nostri ideali e stare dalla parte che per noi è sbagliata.» A una domanda sul tema dei “pacs” Oliari afferma che «È un gradino indispensabile, mi dispiace che ora lo faccia il governo di sinistra, perché a destra ci siamo persi un’occasione. La Cdl dovrebbe pensare alla libertà delle persone. Non è assolutamente vero che con i Pacs si attacca la famiglia che invece è minata da altro: dal precariato, dal costo della vita, dalle difficoltà sociali. Lo spagnolo Aznar, tanto caro a Berlusconi, ha fatto molto per il riconoscimento dei diritti dei gay. La stessa cosa – conclude Oliari – è avvenuta in Olanda, la destra europea è molto diversa.» (RT)

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