Giocare con le parole può risultare molto pericoloso. Soprattutto se si vanno a toccare quei permalosi degli omosessuali, sempre pronti a sottolineare che a scherzare sui froci sono autorizzati solo i froci stessi… O quasi. Per una volta, infatti, qualcuno ha dato loro torto.
La Advertising Standards Complaints Board della Nuova Zelanda, comitato predisposto a raccogliere i reclami riguardanti iniziative pubblicitarie giudicate offensive, ha rigettato una protesta presentata contro i manifesti del caffè Fagg’s (“fag” in inglese sta per “frocio”), dove il prodotto viene definito “the great straight coffe” (“il grande caffè ‘etero’ o ‘schietto'”), e si aggiunge: “not as Ponsonby as the name suggests” (“non tanto alla Ponsonby come sembrerebbe dal nome”, Ponsonby è il quartiere gay di Auckland).
Il comitato ha però stabilito che il cartellone non provoca offese serie o diffuse. “Il sottinteso dello slogan della Fagg’s – ha detto James Ford, marketing manager – è che siamo un caffè schietto, sincero, un caffè di cui i consumatori sanno di potersi fidare per la sua qualità, ma anche per la sua semplicità e il suo approccio terra-terra”.
“Anche il riferimento a Ponsonby è un riflesso di questa logica – ha aggiunto – Ponsonby è famosa come la capitale neozelandese del caffè, ma è anche rinomata per essere un po’ pretenziosa; noi suggeriamo che il caffè Fagg’s è della qualità che ti aspetti di trovare a un bar di Ponsonby, anche se puoi godertelo in un ambiente più rilassato, a casa o in ogni altro posto diverso da Ponsonby”.
Il giornalista di NZGay.com, Chris Banks ha commentato: “Tuttavia Ponsonby è nota tra la gente, bevitori di caffè e non, per avere una connotazione molto gay. Associare Ponsonby a un caffè che si chiama Fagg’s, e poi etichettarlo come un caffè ‘straight’… non vorrete mica farci credere che tutto questo sia solo una strana coincidenza?”
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