La corsa per la Casa Bianca del 2020 è ufficialmente partita, con una quantità record di candidati democratici (una ventina!) disposti a tutto pur di vincere le primarie e sfidare Donald Trump, presidente pronto alla candidatura bis.
Tra i dem in corsa per l’ambito ruolo spicca Pete Buttigieg, 37enne sindaco di South Bend, in Indiana, ufficialmente omosessuale e da un anno sposo di Chasten Glezman. Fino a pochi mesi fa sconosciuto al mondo, Buttigieg ha presto scalato posizioni, tanto da salire sul podio dei sondaggi democratici. Ma un candidato dichiaratamente omosessuale, potrebbe davvero battere Donald Trump?
Ebbene secondo un ultimo sondaggio, condotto da Quinnipiac, il 70% degli elettori statunitensi sarebbe disposto a votare per un presidente gay. Volendo essere più precisi, l’85% degli elettori democratici e il 46% degli elettori repubblicani. Numeri sorprendentemente positivi, anche se l’allarme è dietro l’angolo. Il 53% degli elettori intervistati, infatti crede che gli Stati Uniti non siano ancora del tutto pronti ad accettare un presidente gay, rispetto al 36% di pareri positivi. Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Difficile a dirsi.
Le persone di età compresa tra i 18 ei 34 anni sono quelle più propense a sostenere un candidato presidenziale apertamente gay. L’82% lo voterebbe, rispetto al 14% contrario. Sondaggio positivo anche tra gli elettori ispanici, con il 77% che lo voterebbe senza problemi, rispetto al 69% degli elettori bianchi e al 66% degli elettori afroamericani. Solo l’11% degli elettori democratici ha confessato che non voterebbe un candidato presidenziale gay, rispetto al 46% degli elettori repubblicani.
“La buona notizia per il sindaco Pete Buttigieg è che gli elettori sembrerebbero essere pronti ad accettare un gay come presidente“, ha concluso Tim Malloy, vice direttore del sondaggio della Quinnipiac University. “La cattiva notizia per Buttigieg è che gli elettori non credano possa succedere“. Al giovane e lanciato Buttigieg il compito di farli ricredere.
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