È agghiacciante il senso di vuoto che emerge dall’arresto di Douglas Carolo, 20 anni, e di Michele Caglioni, 21 anni, entrambi accusati di omicidio volontario e rapina nei confronti di Andrea Bossi, 26 anni, avvenuti a Cairate (VA) la notte tra il 26 e il 27 gennaio. Lo avrebbero accoltellato alla gola, perché, si ipotizza, il loro amico voleva opporsi alla vendita dei propri gioielli, mentre Douglas e Michele cercavano soldi, forse per comprare alcol e stupefacenti. E l’avrebbero lasciato morire, mentre loro si tuffavano nella notte che avrebbe strappato Andrea alla vita e cambiato per sempre la loro.
Sul Corriere, un articolo a firma Andrea Camurani e Andrea Galli racconta il contesto del delitto, e la sorpresa degli inquirenti, e dei giornalisti, per l’atteggiamento nichilista dei due giovani presunti assassini – sarebbe ancora da stabilire chi abbia scagliato il fendente mortale – che nulla hanno fatto per sfuggire all’arresto, passivamente pronti a subire qualsiasi evento che i giorni, forse le ore e persino i minuti potessero riservare alla loro annoiata esistenza. Carola e Caglioni non studiano, non hanno un lavoro e provengono dalla normale vita di provincia di due medie famiglie borghesi del varesotto.
Douglas Carolo, 20 anni, di Samarate, è un ragazzo brasiliano, adottato insieme a suo fratello da una famiglia benestante. Douglas conosceva Andrea Bossi e lo frequentava da tempo. Douglas ha due precedente penali, una condanna per rapina ad una sex worker commessa quando era ancora minorenne e un altro reato. Per quest’ultimo deve in verità essere ancora condannato in via definitiva dal Tribunale dei minori. È difeso dagli avvocati Vincenzo Sparaco e Gianmatteo Rona.
A Il Giorno, il titolare di una pizzeria racconta: “conosco da anni i genitori, conosco Douglas fin da bambino. Douglas e il fratello sono stati adottati, sono cresciuti in una famiglia in cui sono stati molto amati, quando l’altro giorno, nel pomeriggio ho saputo dell’arresto, non ci potevo credere. Ancora adesso mi sembra impossibile, che tragedia per la mamma e per il papà, malato, due genitori che hanno dato tutto al figlio“.
Rai News intervistato i legali di Douglas, che questa mattina hanno incontrato il ragazzo. I due avvocati Sparaco e Rona hanno dichiarato a Rai News: “Douglas Carolo afferma ripetutamente di non aver ucciso nessuno e soprattutto di essere estraneo ai fatti, in quanto quella sera si trovava con gli amici in altro luogo. È sconvolto che gli venga mossa la grave accusa di omicidio. Non solo si dice non responsabile, riferisce anche di avere un alibi, il fascicolo non l’abbiamo ancora visto, attendiamo i riscontri. Carolo dichiara di non aver commesso il fatto. Non possiamo dire al momento dove fosse, ha detto di essere a casa di amici e che ci sono persone che possono confermarlo e ha fatto i nomi di queste persone.”.
Michele Caglioni, 21 anni, di Cassano Magnago, conosceva Andrea Bossi da poco, e soltanto grazie a Douglas. Appassionato di musica, fan di Shawn Mendes a quanto emerge dai social, Michele sul suo profilo appare orgoglioso della propria relazione con una ragazza sua coetanea. Celebra questa unione con stories e baci, e canzoni di Blanco in sottofondo. Da quanto emerge della cronache di Varese News, Michele avrebbe da subito iniziato a collaborare con gli inquirenti, conducendoli anche nei luoghi dove i due avevano nascosto una scarpa ancora recante tracce di sangue e un posacenere con cui avevano colpito alla testa Andrea. Al Michele sarebbe stato sequestrato anche un monopattino. Alcune indiscrezioni darebbero Michele, difeso dall’avvocato Luigi Ferruccio Servi, come già pronto ad indicare Douglas come colui che ha scagliato il fendente mortale, ma non ci sono conferme su questo. Il suo legale sarebbe certo, secondo Varese News, che l’accusa di omicidio a Michele Caglioni sarà ridimensianata.
I due saranno sottoposti all’interrogatorio di garanzia probabilmente domani, 2 Marzo. Carola sarebbe quindi intenzionato a dirsi estraneo ai fatti e non presente sul luogo del delitto al momento del misfatto? Caglioni potrebbe non avvalersi della facoltà di non rispondere?
Dopo il presunto delitto, emerge dunque che la coppia avrebbe condotto una vita di normalità e di annoiato svago di provincia. Sempre insieme – spesso Michele ha dormito a casa di Douglas – nonostante fossero oggetto di una caccia da parte dei carabinieri per un mese intero, la diabolica coppia (cit. Corriere) non hanno mai mostrato segni di panico. Né rimorso al momento dell’arresto. Con gelida indifferenza, dopo il delitto, hanno condotto una serie di azioni di totale noncuranza. Di apatia e monetizzazione del delitto: il prelievo di denaro con le carte di credito della vittima; il possesso di uno dei telefoni di Andrea Bossi: il tentativo di vendere gli oggetti rubati all’amico; un andirivieni per i negozi di compravendita di oro della zona; hanno persino chiesto in giro a sconosciuti e balordi i contatti con ricettatori che potessero comprare la merce rubata al loro amico ucciso.
Tra Douglas e Michele non è ancora chiaro quale sia il rapporto, né sembra ad ora decisivo per le indagini stabilirne la natura. Certo è che, durante il processo, i giudici vorranno e dovranno meglio comprendere le implicazioni anche eventualmente affettive tra Douglas e Michele, e tra Douglas Carolo e Andrea Bossi. C’era manipolazione da parte di uno dei tre verso gli altri due? C’era manipolazione da parte di uno degli assassini verso la vittima? C’era manipolazione da parte di uno degli assassini verso il suo complice? Impensabile che gli organi giudicanti non vorranno andare a fondo nella dinamica dei rapporti, sia tra i due assassini, sia tra la vittima e i suoi carnefici.
Per Douglas, appassionato di sport e atletica, Michele veniva prima di chiunque altro (cit dal Corriere). Per Michele, appassionato di musica pop, aspirante concorrente di un qualche talent show, e che sui social descriveva come qualcosa di indescrivibile l’aver calcato il palco di un concerto per aspiranti star gestito da Webboh (la community di Mondadori dedicata alla Gen Z), Douglas veniva prima di tutto (cit dal Corriere).
Attualmente, gli avvocati stanno definendo la strategia difensiva per il processo, mentre le indagini delle forze dell’ordine continuano, per individuare eventuali complici e scandagliare ulteriormente i movimenti dei due ragazzi nel mese trascorso tra la notte del delitto, pochi minuti prima della mezzanotte del 27 Gennaio, e la notte dell’arresto, avvenuto intorno alle 3 del mattino del 29 Febbraio.
Nonostante le numerose prove a loro carico, Douglas e Michele non hanno tentato di fuggire o di nascondersi. Emerge dai due ragazzi una totale mancanza di pianificazione del delitto – e quindi nessuna premedetazione? – , ma anche una incredibile assenza di preoccupazione per le conseguenze dei loro atti.
C’è qualcosa che ancora non sappiamo, in questa storia. E che non è detto che sapremo.
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