ROMA – Nel corso di un’intervista il cardinale Alfonso Lopez Trujillo ha commentato: “I Pacs? Niente nuove norme per un capriccio”. Una dichiarazione a dir poco offensiva e denigratoria nei confronti di tutte quelle coppie che vivono la propria vita familiare senza doversi per forza o addirittura potersi sposare, come le coppie gay e lesbiche. “Spiace che si usino da pulpiti così autorevoli frasi di scherno” ha commentato il presidente della Camera Fausto Bertinotti. In precedenza il vicepremier Massimo D’Alema aveva rassicurato che “nessuno vuole distruggere la famiglia” e anche da Gianfranco Fini era arrivato un invito “a deporre la spada dell’integralismo”.
Quando si fanno dichiarazioni del genere non si può poi pretendere i toni concilianti da parte di altri. Franco Grillini, deputato dei Ds e presidente onorario dell’Arcigay, ha infatti immediatamente commentato: “Non ci meraviglia che Alfonso Lopez Trujillo, presidente del Consiglio vaticano per la famiglia, nonché amico e sostenitore di ogni dittatura fascista argentina, quella di Pinochet compresa, non sia d’accordo sui pacs. Troviamo però che persino per uno come Trujillo non si dovrebbero oltrepassare i limiti della decenza oltre che del buon gusto: definire capricci o peggio ancora, “banale espressione del desiderio”, i diritti umani delle persone conviventi significa fare un’operazione moralmente orribile”. Per Grillino “la gerarchia ecclesiastica, in questa fase, con la sua isterica opposizione a qualunque provvedimento volto ad estendere ai conviventi omosessuali ed eterosessuali diritti fondamentali riconosciuti in buona parte nel mondo occidentale, e’ la principale responsabile delle sofferenze di moltissime persone che con una legge giusta ed umana potrebbero porre rimedio ai momenti difficili della vita a due. L’atteggiamento delle gerarchie e’ non solo sbagliato nel merito, ma crudele perché sull’altare dell’etica e di principi metafisici e’ disposta a sacrificare gli affetti delle persone”.
Il presidente nazionale di Arcigay, Sergio Lo Giudice, ne ricorda i ben poco illuminati trascorsi divulgativi: “In un documento ufficiale del Vaticano, Il Lexicon, pubblicato nel 2003 dal Pontificio consiglio per la famiglia, presieduto dal cardinale Trujillo sotto il titolo Diritti del bambino, violenza e sfruttamento sessuale si sostiene che “La parte liberale tace in modo assoluto di fronte al fatto che l’abuso sessuale parta dall’educazione dei bambini nelle cosiddette famiglie composte da una coppia omosessuale. Un figlio adottato da una coppia omosessuale o una figlia adottata da una coppia di lesbiche diventa una facile vittima dei loro bisogni sessuali, diretti verso un partner dello stesso sesso.” Queste affermazioni sono degne della più brutale propaganda nazista di cui erano vittime gli ebrei nella prima metà del secolo. Il cardinale Trujillo è un interlocutore non credibile su questi temi. Sempre nel Lexicon, ha affidato la stesura della voce “Omosessualità e omofobia” al gesuita e psicanalista Tony Anatrella, oggi inquisito in Francia per abusi su giovani seminaristi omosessuali.” Il Vaticano – continua Lo Giudice – continua la sua campagna di menzogna contro i diritti delle famiglie di fatto. Sostenere che i Pacs indebolirebbero la famiglia è come dire che il diritto di voto delle donne indebolisce quello degli uomini, che la libertà di culto degli ebrei minaccia quella dei cattolici, che il diritto alla pensione di reversibilità dei lombardi, lede quello analogo dei laziali.” (RT)
Gli amori gay del cardinale Trujillo: un capriccio
Avvilente dichiarazione del cardinale Alfonso Lopez Trujillo secondo il quale gli amori tra persone dello stesso sesso sarebbero “un capriccio”. Le reazioni.

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