La relazione tecnica del ministero dell’Economia e delle Finanze sugli oneri che le unioni civili comporterebbero per lo Stato, ufficialmente non sarebbe ancora arrivata alla commissione Bilancio del Senato che l’aveva richiesta per dare il suo parere sul DDL Cirinnà. Ma ieri sera l’account twitter ufficiale del ministero ha svelato i numeri. Le unioni civili costeranno allo Stato 3,5 milioni di euro nel 2016 e 6 milioni nel 2017. La relazione completa stima a 20 milioni le spese per il 2027, cioè a pieno regime. E non ci si riferisce solo alla reversibilità della pensione, ma anche alle detrazioni per i familiari a carico e a tutte le agevolazioni previste anche per le famiglie composte da coppie etero che la legge estende alle unioni tra persone dello stesso sesso.
Numeri molto diversi da quelli dichiarati dal ministro Alfano qualche mese fa che aveva usato una presunta mancanza di coperture economiche per motivare il no del suo partito alla reversibilità. A quell’epoca, Alfano aveva parlato di cifre da capogiro che si aggiravano intorno ai 40 miliardi di euro .
Cifre smentite successivamente dalla stessa Inps e da un puntiglioso studio realizzato dall’associazione Love out Law .
Ora sono arrivate anche le cifre ufficiali del Mef, che sbugiardano il ministro. Crolla, quindi, uno dei pilastri dell’opposizione di NCD al DDL Cirinnà, o quantomeno, risulta molto indebolito. Rimane lo scoglio vero, quello delle stepchild adoption su cui il partito di Alfano ha più volte dichiarato di non essere disposto a retrocedere.
Intanto, mentre ieri dagli studi di SkyTG24 Monica Cirinnà rassicurava tutti sulla calendarizzazione in aula entro il 7 agosto, l’ansa batteva un’agenzia in cui si parla di un nuovo stop all’iter della legge dovuto al ritardo accumulato dalla relazione tecnica per arrivare alla commissione Bilancio.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.