INDONESIA. Minacce di morte, intimidazioni, persecuzioni: così muore la ASEAN Queer Advocacy Week a Giakarta, conferenza regionale di attivis* LGBTQIA+ per parlare di diritti, inficiata dall’intervento dei gruppi conservatori musulmani.
L’ANSEAN SOGIE Caucus, rispettata organizzazione regionale con sede nelle Filippine, aveva programmato di tenere l’annuale ASEAN Queer Advocacy Week a Giakarta in collaborazione con Arus Pelangi, un gruppo indonesiano, e l’Asian Forum for Human Rights and Development, con sede in Thailandia.
La decisione di cancellare la conferenza è stata presa in seguito alla campagna di pressioni da parte di conservatori religiosi e gruppi anti-LGBTQIA+ in Indonesia, che hanno chiesto pubblicamente al governo di impedire lo svolgimento dell’evento.
Attraverso una campagna di diffamazione passiva verso la comunità, l’obiettivo è stato raggiunto: le intimidazioni sono arrivate da ogni canale di comunicazione, alimentando l’ostilità e mettendo a rischio l’incolumità degli organizzatori.
Alcuni sono stati vittime di doxxing, una pericolosa pratica attraverso la quale dati sensibili come l’indirizzo di casa, il numero di telefono e il posto di lavoro vengono rivelati pubblicamente, compromettendo la sicurezza della vittima ed esponendola a potenziali minacce.
Sebbene gli organizzatori non abbiano ancora comunicato i dettagli relativi alla nuova sede della conferenza, ASEAN non ha alcuna intenzione di interrompere gli sforzi portati avanti finora durante le campagne di sensibilizzazione.
La volontà di trovare una nuova location riflette lo spirito intraprendente degli attivisti, che rifiutano di cedere all’intimidazione e sono impegnati nella creazione di un nuovo spazio di dialogo e promozione dei diritti.
Ostilità crescente verso la comunità LGBTQIA+ in Indonesia
Sfortunatamente, l’annullamento della Queer Advocacy Week non è un caso isolato, bensì sintomo dell’aumento della ostilità e persecuzione nei confronti delle persone LGBTQIA+ in Indonesia negli ultimi anni.
Attore significativo di questa preoccupante tendenza è stato il governo indonesiano stesso, le cui azioni e politiche hanno aggravato la discriminazione contro la comunità LGBTQIA+. In particolare, l’adozione di una serie di regolamenti alla fine del 2022, che effettivamente criminalizza le attività omosessuali, ha inflitto un duro colpo ai diritti umani e al progresso sociale del paese.
Come parte del Patto internazionale sui diritti civili e politici, l’Indonesia avrebbe teoricamente l’obbligo di rispettare i principi di libertà di espressione, di riunione, di associazione e di protezione dalla discriminazione. L’incapacità del governo di proteggere l’ASEAN Queer Advocacy Week costituisce di fatto una violazione dei suoi obblighi legali internazionali.
Gli attivisti chiedono ora a gran voce un’indagine approfondita sul caso, e una ferma condanna verso coloro che hanno contribuito a questo sconcertante epilogo. Tuttavia, lo sforzo richiesto è sistemico: dai funzionari pubblici, alle fila dello stesso governo indonesiano, viene perpetrata una retorica in opposizione alla comunità LGBTQIA+ che va fermata dall’interno.
Un passo cruciale per affrontare l’aumento della ostilità anti-LGBTQIA+ – secondo gli attivisti di Human Rights Watch – è la depenalizzazione dei rapporti omosessuali e la revoca di disposizioni legali discriminatorie. Solo attraverso un’azione determinata e un approccio a 360° l’Indonesia può sperare di promuovere una società inclusiva che rispetta i diritti e la dignità di tutti i suoi cittadini.
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