ROMA – "Caro Ranieri, ti stringo al mio cuore che in ogni evento possibile e non possibile sara’ eternamente tuo". Cosi’ Giacomo Leopardi scriveva all’amico Antonio Ranieri Tenti. La lettera manoscritta originale e’ stata ritrovata in una parrocchia di campagna di un piccolo paese pugliese, Salice Salentino (Lecce). Il foglio era stato nascosto da ignoti dietro un quadro custodito nella chiesa della Madonna del Latte. La scoperta e’ stata fatta dalla Guardia di Finanza di Lecce, che ha condotto le indagini sulla sparizione di questo importante cimelio letterario. Scritta nel 1832, quando Leopardi si trovava a Firenze, la missiva e’ indirizzata al letterato napoletano Antonio Ranieri, nei confronti dei quali l’autore di celebri versi come "L’Infinito" e "Il sabato del villaggio" fa trasparire un’affettuosa amicizia, che sembra sconfinare in un ardente romanticismo. L’autografo e’ stato autenticato dagli esperti del Centro nazionale di studi leopardiani di Recanati e della Biblioteca Nazionale di Napoli, dove sono conservate numerose lettere di Leopardi.
Dai toni decisamente passionali, questo documento in particolare e’ stato piu’ volte utilizzato per sostenere la presunta omosessualita’ del poeta di Recanati, che si sarebbe manifestata con un morboso attaccamento all’amico fraterno Antonio Ranieri. I due furono legati da un intenso sodalizio durato sette anni.
La lettera recuperata dagli investigatori delle Fiamme Gialle di Lecce, al comando del tenente colonnello Michele Dell’Agli, fu scritta nel periodo in cui Antonio Ranieri, invaghito dell’attrice Maddalena Pelzet, abbandona Firenze per seguirne gli spostamenti. Rimasto solo nella capitale del Granducato di Toscana, Giacomo Leopardi scrive all’amico napoletano 39 brevi messaggi affettuosissimi, caratterizzati dall’ansia di raggiungere il proprio destino e quello dell’amico. Il loro ricongiungimento avverra’ di li a poco. Nell’aprile 1833, Ranieri rientra a Firenze, da dove, in settembre, riparte insieme con Leopardi. Dopo una breve sosta a Roma, i due amici raggiungono Napoli il 2 ottobre 1833. Qui vivranno fino alla morte del poeta, avvenuta il 14 giugno 1837.
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