Ex calciatore australiano visto giocare tra gli anni ’90 e ‘2000 con i Wollongong Wolves, Brisbane Strikers, Bellmare Hiratsuka, Parramatta Power, Feyenoord, RBC Roosendaal, Lyn Oslo, Olympic Sharks, Brisbane Strikers, R.E. Mouscron e Gent, Stephen Laybutt è stato trovato morto dopo essere scomparso venerdì 12 gennaio.
Nato nel 1977, Laybutt, che ha giocato anche 15 partite con la nazionale di calcio australiana, aveva fatto coming out nel 2008, dopo essersi ritirato. Prima di sparire era andato a trovare degli amici, venerdì sera. Il giorno successivo è partita la denuncia per la sua scomparsa. Fino alla triste scoperta.
La sua auto è stata trovata parcheggiato fuori da un negozio a Cabarita Beach, alle 11:30 di sabato, portando le autorità ad avviare una ricerca approfondita. Il corpo di Laybutt è stato scoperto nella boscaglia vicino a Cabarita Beach, intorno alle 19:00 ora locale di domenica 14 gennaio. La polizia ha escluso sia l’ipotesi di un incidente che un problema di salute improvviso. Il medico legale è al lavoro, anche se la sua morte non viene considerata sospetta. Si pensa ad un gesto estremo, ad un suicidio.
L’ex difensore centrale ha partecipato anche ai Giochi della XXVII Olimpiade con l’Australia Under-23, nel ‘2000. Laybutt aveva al ungo lottato per nascondere la propria omosessualità , sia ai compagni di squadra che in famiglia.
“Tutti dicono che tua madre lo sa, la tua migliore amica lo sa… Ma nessuno lo sapeva. Ci vuole un bel po’ di impegno per riuscire a nascondersi in quel modo”, disse Laybutt al Sydney Morning Herald nel 2021. “Avevo delle amiche; Pensavo di dover intraprendere quella strada, ma poi ti chiedi: “Come funzionerà?”. Il calcio se ne va e la vita va avanti, e allora dici a te stesso: “Dai, diventa reale”. Mentendo a te stesso tutto il tempo. Questo ti distrugge, ti avvia verso un percorso di autodistruzione”.
Il CEO di Football Australia James Johnson ha parlato di “eredità duratura” nei confronti di Laybutt: “Ricordiamo Stephen non solo per i suoi successi sul campo ma anche per il suo carattere e l’influenza positiva che ha avuto nei confronti di chi lo circondava. Sarà ricordato per sempre come parte della famiglia Socceroos e ci mancherà profondamente”.
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