Si è svolto nel fine settimana tra scontri e tensioni il pride di Lublino, nona città più grande della Polonia. Gli estremisti di destra hanno infatti assaltato la sfilata rainbow, sfidando la polizia e lanciando uova, bottiglie e petardi nei confronti dei pacifici manifestanti.
D’altronde negli ultimi mesi il principale partito politico polacco, Law and Justice, ha continuamente gettato benzina sul fuoco dell’omofobia, alimentando odio e fake news. Anche per questo motivo in centinaia sono scesi in strada a Lublino, con bandiere rainbow e volti pittati, mentre i contro-manifestanti brandivano cartelloni osceni che paragonavano l’omosessualità alla pedofilia.
La polizia in tenuta antisommossa ha usato gas lacrimogeni e cannoni ad acqua per disperdere la folla, mentre diversi testimoni hanno raccontato di manifestanti presi a calci e picchiati da uomini che vomitavano insulti omofobi nei loro confronti. La diciottenne Alicja Sienkiewicz, che ha partecipato al Pride su una sedia a rotelle, si è trovata circondata da giovani che le hanno lanciato contro dei petardi. “Fino ad oggi non ero mai stato vittima di aggressioni di questo tipo”, ha riferito alla Reuters. “È stata un’esperienza molto traumatica”. Un pride che ha avuto anche ripercussioni politiche, viste le imminenti elezioni del 13 ottobre prossimo.
“Abbiamo avuto minacce di morte, affinché non tenessimo questa marcia”, ha denunciato l’organizzatore dell’evento, Bartosz Staszewki. La polizia ha invece negato feriti tra i manifestanti, nonostante la forte presenza di estremisti e i chiari tentativi di intimidazione.
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