Questa volta i responsabili non sono né rom, né rumeni, né tanto meno senegalesi, marocchini o extracomunitari in genere. Sono adolescenti italiani, toscani, per la precisione. Violenze tutte italiane che non fanno scattare nessun ‘allarme sicurezza’. Un branco di ragazzi che per mesi si sono resi responsabili di sturpi, vessazioni, minacce ai danni di una ragazza quattordicenne costretta a subire violenze da 23 giovani (o almeno, questi sono quelli sottoposti a indagine da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Firenze). All’inizio, gli indagati erano ben 80, tutti giovanissimi, poi l’evoluzione dell’inchiesta ha portato a ridurre il numero a 23.
Le violenze e i soprusi si sarebbero consumati in un paese della provincia di Lucca e l’origine dell’inchiesta risale alla notte di Pasqua del 2004 quando i carabinieri trovarono la giovane seminuda in compagnia di quattro adolescenti, in una macchina. A quel punto, dopo mesi di vessazioni e silenzi, la ragazza trova il coraggio di scrivere una lettera alla madre raccontando tutto quello che aveva subito. La donna denuncia i fatti alle autorità che iniziano ad indagare. Dieci mesi di abusi, spesso ripresi con una telecamera, il video usato come arma di minaccia e ricatto, un branco che costringe una coetanea, debole e insicura a prestarsi ai loro giochi e alle loro sevizie. In cinque o sei per volta abusavano di lei. Alle domande dei carabinieri, i ragazzi pare abbiano risposto con uno sbrigativo quanto agghiacciante : "Ci stava". Ma la ragazza, che nel frattempo ha sofferto anche di anoressia e bulimia, ha raccontato ben altro.
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