Insultati, minacciati e infine pestati in pieno centro a Palermo, a pochi passi dal Teatro Massimo. Ieri, domenica 21 gennaio, Piazza Giuseppe Verdi è stata teatro di un’altra violenta aggressione a sfondo omobitransfobico, ai danni di sei ragazzi tra i 24 e i 29 anni, che oggi hanno deciso di sporgere denuncia.
All’uscita da un locale della movida palermitana, il gruppo si sarebbe fermato a chiacchierare nella centralissima piazza. Un altro gruppo di dodici ragazzi giovanissimi – tra cui anche alcuni minorenni – li avrebbe approcciati poco dopo. Prima, gli sguardi torvi, poi gli insulti omobitransfobici.
“Ai loro ‘fr*ci di m*rda’ abbiamo risposto: ‘e allora?’. A quel punto ci hanno aggredito. Uno di noi è stato colpito alle spalle, ci hanno preso a schiaffi, poi è scattato il vero e proprio pestaggio” – racconta a Repubblica una delle vittime.
Calci, pugni e ancora insulti sono arrivati senza alcuna provocazione dal branco, poi dileguatosi verso via Cerda prima dell’arrivo della polizia. Nel corso dell’aggressione, sono state proferite minacce di morte contro le vittime, intimando loro di non denunciare l’accaduto.
“Ci hanno lasciato con la minaccia di ammazzarci se avessimo chiamato la polizia. Uno di loro mi ha detto: se chiami gli sbirri ti sparo in bocca e mi ha mostrato un borsello dove diceva di tenere l’arma”.
Fortunatamente, due tra le sei vittime sono riuscite a scappare dalla rissa per chiedere aiuto. Se alcuni se la sono cavata con qualche contusione, altri sono finiti al pronto soccorso.
A rendere ancora più desolante la dinamica dei fatti, la noncuranza dei passanti: nessuno sarebbe intervenuto, né per aiutare, né per chiamare le autorità.
“Nessuno ci ha soccorso. In via Ruggero Settimo c’era tanta gente. Non si è fermato nessuno a soccorrere i miei amici che venivano picchiati senza alcun motivo. I ragazzini, tutti minorenni, si sentivano i padroni della strada e potevano fare qualunque cosa. Una banda che aveva deciso di trascorrere la serata aggredendo qualcuno. Ci hanno visti e senza un motivo particolare hanno pensato bene che fossimo una possibile preda. Un obiettivo perfetto per il sabato notte. Abbiamo presentato denuncia. Spero che la polizia li prenda. È stato un incubo“.
Gli inquirenti stanno esaminando in queste ore i filmati delle telecamere situate nei pressi dell’incrocio, che forse permetteranno di identificare gli aggressori.
L’incidente avvenuto in via Ruggero Settimo, purtroppo, rappresenta solo uno degli episodi in una serie di eventi simili. Nell’arco dell’ultimo anno, si sono registrate dodici denunce per atti di violenza a sfondo omobitransfobico nelle aree della vita notturna di Palermo.
A questi si aggiungono numerosi episodi in cui, per timore, le vittime hanno scelto di non rivelare il motivo dell’aggressione o di non procedere con la denuncia.
“L’ennesimo episodio di aggressione contro persone LGBTQIA+ pone con forza l’attenzione sulla necessità di politiche educative che aiutino a prevenire e arginare discriminazioni e violenza – commenta Arcigay Palermo in un post su Instagram – La mancanza di una legge contro omolesbobitransafobia ci rende un caso unico in Europa e fa riflettere sulle responsabilità della politica, complice del crescente clima violento, che anziché tutelare i diritti e le persone, cerca nuovi bersagli contro cui indirizzare l’odio. Nella nostra città è necessario un investimento sull’ordine pubblico, ma non in senso securitario: uno spazio è sicuro solo se è fruibile e attraversabile da tutte le minoranze, dunque da tutta la cittadinanza. La nostra associazione, come Centro antidiscriminazioni Protego, è in contatto con le vittime per offrirgli tutto il supporto di cui hanno bisogno”.
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