Ci lascia, all’età di 84 anni, Maurizio Costanzo. L’annuncio è stato fatto dal suo ufficio stampa nella giornata di oggi, poco dopo l’ora di pranzo, e subito ha mobilitato le reazioni dei personaggi dello spettacolo che l’hanno conosciuto e dei tanti fan che hanno portato sui social il loro dispiacere.
Giornalista di prim’ordine, impegnato nella lotta alla mafia prima di diventare il re della tv e in coppia con Maria De Filippi da più di trent’anni, era sicuramente un personaggio molto amato dal pubblico, una figura rassicurante che eravamo convinti di poter vedere per sempre sui nostri piccoli schermi.
Giornalista politico ancora prima che televisivo, vittima anche di un attentato non andato in porto, si è reso protagonista di momenti che hanno fatto storia, come quando nel 1991 bruciò in diretta tv una maglia con la scritta “Mafia Made in Italy”. E poi il Maurizio Costanzo Show, che ha riscritto la storia della televisione italiana, diventando anche uno spazio in cui molte persone queer vittime di omofobia hanno trovato uno spazio e una voce, lanciando anche personaggi iconici della tv italiana come Platinette.
Visualizza questo post su Instagram
Nella sua carriera Maurizio Costanzo si è schierato, prendendo posizioni decise, svariate volte. Si proclamò contro l’omofobia quando Giorgia Meloni fu ospite del suo programma e propose un incontro Zan-Ostellari proprio al Maurizio Costanzo Show, nei mesi in cui il DDL Zan – a cui si era dichiarato a favore – veniva discusso in Parlamento.
La prima volta in cui si parlò di omofobia in un suo programma era il lontano 2007, anni in cui la lotta LGBTQIA+ non era visibile come oggi e affrontare questi argomenti pubblicamente non era certo scontato. In quell’occasione, si tratta di uno speciale di Buon Pomeriggio in onda su Canale 5, Maurizio Costanzo raccontò il lavoro della Gay Help Line 800 713 713, da poco fondata da Arcigay Roma ed oggi numero verde nazionale contro l’omotransfobia.
Un grande servizio quello che Maurizio Costanzo ha fatto alla televisione e alla società italiana, diventando un catalizzatore di discussioni e riflessioni, portando l’intrattenimento a un livello più altro. Una mancanza che certamente si farà sentire negli anni a venire.
© Riproduzione Riservata