Sembrava indifendibile, stavolta, Silvio Berlusconi. Dopo la delirante dichiarazione per cui meglio-playboy-che-gay, i fedelissimi di sempre non si sono sperticati in dichiarazioni d’ufficio. Mara Carfagna imbarazzata, Signorini in dissenso aperto. Invece, a farsi avanti in una difesa tutt’altro che timida, tra gli altri, Vittorio Sgarbi e Melania Rizzoli. Notissimo il primo, meno la seconda. Deputata Pdl alla sua prima legislatura, medico nella vita extraparlamentare e moglie di Angelo Rizzoli, ex patron dell’ex azienda editoriale più grande del paese prima che lo diventasse la Mondadori.
La difesa arriva dalle pagine de Il Giornale, che pure non lesina critiche a Berlusconi per la frase sui gay. L’articolo scritto dalla Rizzoli, che di solito sul quotidiano si occupa dei temi della salute, parte da un titolo tutt’altro che soft: "Basta con le solite ipocrisie: tutti preferiamo figli etero", una tesi simile a quella già avanzata da Daniela Santanchè nella convulsa giornata di ieri.
L’articolo, però, parla di altro. Propone infatti un equiparazione fra gli umani e il regno animale perché "la Natura non sbaglia mai" (ma se fosse vero la signora Rizzoli, medico, sarebbe disoccupata): uomini, anche omosessuali, un giorno rimpiangerete le donne perché la scienza permetterà la partogenesi come già accade per qualche specie animale come le meduse o i cavallucci marini. Non ci sarà più bisogno, cioè, dello spermatozoo maschile affinché l’ovulo venga fecondato. E dato che gli omosessuali – è questa la tesi della deputata – vorrebbero avere figli ma non possono, che si convertano anziché scandalizzarsi per le frasi di Berlusconi. Guarire si può. "La stessa natura d’altronde ci ha plasmati fisiologicamente e fisicamente con gli organi genitali attivi e compatibili con un’unione eterosessuale, finalizzata alla riproduzione della specie", è la frase cult dell’articolo.
Non è la prima volta che la parlamentare si spende in favore di Berlusconi. La prima volta fu quando scrisse una missiva a nome delle donne del Pdl indirizzata a Veronica Lario colpevole all’epoca di aver reso pubblici i problemi col marito Silvio, di avere quattro amiche ignoranti, di vivere nella bambagia e fuori dalla realtà, di avere un figlio problematico (Luigi Berlusconi) che si rifugia nella religione. Seguì la risposta piccata della Lario, ma insomma, la signora raggiunse lo scopo di farsi conoscere. Oggi si è fatta riconoscere.
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