Cosa si prova quando si scende in piazza? Cosa leggiamo sui volti delle persone che manifestano per i propri diritti? Shobha Imparato non sa fornirci una risposta univoca, come se fosse sufficiente tradurre il mondo interiore di così tante persone diverse riunite nello stesso luogo. Ma attraverso le sue fotografie, l’artista milanese ha l’obiettivo di catturarne gli sguardi, gli entusiasmi, e tutto lo spectrum di emozioni di quello specifico momento, raccogliendo tutto nei suoi scatti. Nella sua raccolta fotografica “Milano in Piazza” (edita per CHIMERA) Shobha raccoglie momenti di più manifestazioni pubbliche – dal Pride al Black Lives Matter al Fridays For Future – come spettatrice esterna, si muove indiscreta tra gli sconosciuti che protestano e ne coglie sfumature quasi impercettibili. “Gli sguardi sono per me essenziali” racconta Ippolito “Mi interessa l’intensità dei volti, le emozioni che quelle persone stanno provando in quell’esatto momento”.
Shobha ha iniziato a fotografare nel 1998, quando era studentessa diciottenne presso lo IED (Istituto Europeo di Design), cogliendo gli sguardi del quotidiano, da suo padre (da cui ha ereditato la passione per la fotografia) agli animali domestici. Nata a Calcutta in India ma cresciuta a Milano, attraverso la fotografia ha avuto modo di osservare e cogliere i continui cambiamenti della città milanese, in tutta la sua varietà multietnica e culturale. “Mi interessa scoprire la multiculturalità di Milano, e dare spazio a tutte le mille realtà che ci convivono“. I reportage delle manifestazioni sono diventati per lei un’occasione per fotografare le persone con più facilità, cogliere persone di ogni età in momenti d’unione collettiva: “Nei bar o nei momenti quotidiani le persone sono più timorose, mi ritrovavo a fare le foto velocemente o di nascosto” racconta “Ma durante i cortei le persone si prestano di più, alcune in posa altre no, e partecipano al mio scatto“.
Immersa nella folla, Imparato diventa tutt’uno con la macchina fotografica, – Nikon F1 e Canon a pellicola – cogliendo lo scatto giusto in una frazione di secondi che racchiuda un’intera gamma di emozioni. gioia, rabbia, tristezza, o malinconia. Per lei anche la composizione dei colori è fondamentale, quasi una lettera d’amore alla sua terra d’origine: “Nel mio sangue prevalgono i colori dell’India, colori accesi e pieni di vita, e anche nelle manifestazioni cerco di ricreare quelle tonalità. Inconsciamente, credo, penso di ispirarmi alle mie origini”.
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